Enoturismo in Italia, il valore è da record

Qual è il valore dell’enoturismo in Italia? Le cifre sono da record: un giro di affari di 2,5 miliardi all’anno per 14 milioni di turisti

Qual è il valore dell’enoturismo in Italia? I numeri sono da capogiro. Si parla di un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro annui e di 14 milioni di presenze sul territorio italiano.

Qual è il valore dell’enoturismo in Italia?

L’enoturismo, cioè quel turismo che unisce la qualità dei vini italiani alla bellezza del territorio, sta facendo registrare numeri sempre più importanti. L’”ufficialità” di tutto questo si è avuta lo scorso settembre, in occasione della sesta conferenza mondiale dell’enoturismo, promossa da World Tourism Organization, con Ministero del Turismo, Agenzia nazionale del turismo e Regione Piemonte. L’importante evento è stato ospitato ad Alba, nelle Langhe, una zona famosa nel mondo per i suoi vini pregiati. È in questa occasione che è emerso che l’enoturismo in Italia vale 2,5 miliardi di euro e movimenta circa 14 milioni di persone.

I dati e le stime relative al 2022, il primo anno del “ritorno alla normalità” dopo la pandemia, sono quindi molto positivi: in alcune aree sono stati superate anche le presenze del 2019, l’ultima stagione pre-Covid.

La pandemia ha profondamente segnato il mondo del turismo e, quindi, anche dell’enoturismo. Oggi non sono più soltanto gli esperti e gli appassionati a scegliere questo tipo di turismo. C’è un pubblico molto più ampio composto da tutti coloro che amano scoprire la bellezza, la storia, i valori dei luoghi e della gente che vi vive attraverso il piacere di assaporare un buon bicchiere di vino. Allo stesso tempo gli operatori del settore sono chiamati a strutturarsi per creare valore economico, sociale e culturale per i territori, le aziende e la comunità locale.  Si tratta di una sfida che è stata accettata e vinta. Il crescente interesse turistico ha portato negli anni allo sviluppo di un’offerta ricca di spunti innovativi quali, ad esempio, cantine in dimore storiche ed in edifici contemporanei realizzate da architetti di fama nazionale ed internazionale, aziende di produzione con installazioni artistiche visitabili dal pubblico o con eventi musicali, letterali, teatrali, riconosciuti come eccellenze di livello nazionale ed internazionale. 

I numeri dell’enoturismo in Italia

Come detto, l’enoturismo in Italia vale complessivamente 2,5 miliardi di euro l’anno e sono circa 14 milioni i turisti legati al settore. Sono numeri importanti, al quale possiamo aggiungere altre cifre di rilievo. (Fonte: Osservatorio sul turismo del vino)

  • Dei 28 milioni di italiani in vacanza nell’estate 2022, il 39% ha scelto destinazioni a tema enogastronomico e ha speso un terzo del proprio budget a tavola, unendo buon cibo e buon vino
  • Per le aziende vinicole gli enoturisti incidono in media per il 27% del fatturato
  • Questo settore turistico è la chiave per lo sviluppo e la valorizzazione dei territori e dei piccoli borghi.
  • L’Italia è leader in Europa per prodotti certificati: sono ben 844 (526 vinicoli)
  • Il vino è il prodotto italiano più esportato all’estero e le esportazioni registrano numeri record, superando la cifra record di 7,1 miliardi.
  • Il fatturato complessivo delle aziende vitivinicole nel 2021 è stato di 1,2 miliardi
  • Più di 9 aziende su 10 offrono accoglienza enoturistica: il 74% per tutto l’anno; il 18% solo in alcuni periodi dell’anno
    – Il 58% delle aziende vinicole collabora con le Online travel agency, i portali web dove si prenotano gli hotel e le varie strutture ricettive
  • Sono circa 25 mila le cantine aperte al pubblico in Italia e creano 30 mila posti di lavoro stagionali
  • L’enoturista spende in media 85 euro per una giornata senza pernottamento e 160 se si comprende anche il pernottamento

Con il decreto ministeriale del 2779 del 12 marzo 2019 sono stati fissati, infine, i requisiti e gli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica.

Un turismo sostenibile

Il tema dell’enoturismo e del turismo enogastronomico si lega a doppio filo alla più ampia questione di un turismo più lento e sostenibile, che rispetti l’ambiente e i territori con le loro peculiarità. Il turismo sostenibile si può definire come un nuovo modo di viaggiare, in cui il turista riserva molta attenzione al rispetto dell’ambiente, degli elementi naturali e delle comunità locali. In base alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, il turismo sostenibile è quella forma di viaggio che sì soddisfa delle necessità ma contemporaneamente porta beneficio al paese che lo ospita allo scopo di arricchire le opportunità per il suo sviluppo futuro. Un concetto questo che si sposa perfettamente con il viaggiare alla scoperta dei vini italiani, assaggiandoli, conoscendoli e esplorando le zone di produzione. Chi sceglie questo tipo di vacanza spesso cerca di limitare il proprio impatto negativo sull’ambiente in termini di inquinamento e di sprechi e tenta di avvicinarsi e sostenere le piccole attività artigianali e commerciali dei luoghi che visita. Ancora una volta, a far nascere questo tipo di riflessione è stata la pandemia, tempo in cui si è interrogati sul futuro del pianeta e dell’umanità.

Il commento di Roberta Garibaldi, AD di Enit

Il 90% dei turisti che vengono in Italia ha una esperienza enogastronomica – ha commentato al Forum di Alba Roberta Garibaldi, AD di Enit, l’Agenzia nazionale del turismo, e docente esperta di enoturismo -. Questa grande e variegata offerta, in particolare enologica, italiana deve essere però organizzata e non più lasciata al caso. Con questo Forum e con le iniziative introdotte con il ministero del Turismo puntiamo a compiere questo saldo di qualità oltre che a utilizzare la vetrina del Forum per far conoscere ancora meglio la nostra offerta. Un’offerta diffusa sul territorio, in tutte le regioni italiane e che vede cantine dimore storiche, cantine che ospitano siti archeologici o opere d’arte, cantine di design”.

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