I terrazzamenti della Val Bormida

In Val Bormida da qualche anno, negli storici terrazzamenti, si è tornato a coltivare il dolcetto

Il paesaggio dell’Alta Langa, tra Piemonte e Liguria, e in particolare della Val Bormida, è caratterizzata da terre aspre, con altitudini che superano spesso i 600 metri e una pendenza che arriva al 50%, cime impervie, dette bric, e il marìn, il vento umido che arriva dal mare.

La Val Bormida è una valle che si estende lungo il bacino idrografico del fiume Bormida. Questo percorre il tratto dalle Alpi liguri, passando per l’Appennino dell’entroterra savonese, entrando poi in Piemonte tra le colline dell’alto Monferrato e delle alte Langhe, confluisce in fine nel Tanaro, ad est di Alessandria, in Pianura Padana. Il paesaggio è disegnato da pendenze importanti e cime impervie, i “bric” dell’Alta Langa, battute dal marìn, il vento umido che arriva dal mare.

Val Bormida e l’unicità del paesaggio terrazzato, testimonianza del mondo rurale e della sua millenaria cultura

La bellezza del paesaggio terrazzato ha un significativo contenuto intellettuale e sociale e ambientale. In essa si respira tutta la storia di una comunità contadina che ha saputo trovare un modo per sopravvivere utilizzando al meglio gli elementi di cui disponeva.

La necessità aguzza l’ingegno, così i contadini hanno costruito muretti e rimesse per gli attrezzi

Nonostante la difficoltà di applicare l’agricoltura in quest’area, l’astuzia e l’ingengo dei contadini dei secoli passati giunge a noi oggi sottoforma di migliaia di chilometri di muri in pietra a secco che cingono tutt’ora le colline, creando terrazze adatte alla coltivazione.

Utilizzando le pietre del luogo, sostenute con la malta costruivano anche case e ciabòt per ricoverare gli attrezzi. I muri in pietra a secco di arenaria, oltre a costituire un paesaggio agrario di rara armonia e bellezza, contribuiscono a contrastare il dissesto idrogeologico perché le pietre posate abilmente a secco trattengono la terra dei versanti franosi facilitando il passaggio dell’acqua in eccesso. Negli interstizi tra le pietre è ospitata inoltre una grande biodiversità di insetti, fiori selvatici, piccola fauna.

Il recupero dei terrazzamenti per la produzione di dolcetto

Nei terrazzamenti un tempo si coltivavano ortaggi, patate, legumi, cereali. I muri in pietra contribuivano a mantenere il microclima ideale per l’agricoltura, in particolare per la vite, grazie alla loro capacità di trattenere calore. Il vitigno dolcetto, la cui superficie in Piemonte è piuttosto estesa ed include anche la Val Bormida, semìbbene sia una zona limite per questo vitigno, vi ha trovato un habitat ideale favorito anche dalla presenza di terreni calcareo-marnosi esposti a sud. In queste condizioni si parla di viticoltura eroica con riferimento a un tipo di viticoltura che viene praticata in particolari condizioni di altitudine, pendenza e non solo.

Cortemilia, il comune dei muretti a secco e dei terrazzamenti, nella Val Bormida

Cortemilia è un comune tra i centri più importanti dell’Alta Langa. Il suo nucleo storico di origine medievale, con suggestive abitazioni e portici, è sovrastato da un imponente torre cilindrica di sei piani e poderose mura, ultima testimonianza della fortezza dei Marchesi Del Carretto, ancora oggi una delle più imponenti delle Langhe. Il comune di poche migliaia di abitanti è oggi la capitale indiscussa della nocciola Tonda Gentile delle Langhe, varietà unica di questo territorio, la cui vocazione è segnata da condizioni pedoclimatiche che garantiscono alle piante una crescita ottimale.

La nocciola Tonda Gentile delle Langhe

Forma tonda, guscio sottile e un profumo fruttato e aromatico, intenso ma delicato, senza sensazioni legnose. Si differenzia da tutte le altre varietà di nocciole rendendola insostituibile per i dolci ma anche in abbinamento a piatti tradizionali come l’arrosto o in combinazioni più inusuali con paste fresche, formaggi e salumi. Ad essa è dedicata la Fiera Nazionale della Nocciola di Cortemilia

Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite di Cortemilia

L´Ecomuseo si trova a Cortemilia, nella parte orientale della Provincia di Cuneo, a Millesimo, e nasce per riconoscere e valorizzare i paesaggi terrazzati, simbolo dell´impegno, della sapienza e della pazienza dell´uomo, oggi riconosciuti come vere e proprie opere artistiche monumentali in grado di raccontare la storia, le tradizioni, i modi di vita delle società che anticamente li hanno costruiti e che oggi li custodiscono.

Cortemilia dal passato glorioso alla ripresa dopo il declino del dopo guerra

Il territorio è caratterizzato da alte colline che cingono il percorso del fiume Bormida, che separa Cortemilia in due borghi: San Michele e San Pantaleo.

Per secoli Cortemilia è stata un centro commerciale e culturale strategico, che collegava l’entroterra con la costa, come documenta il grande libro voluto dai duchi di Savoia per celebrare le bellezze dei territori su cui governavano, 11 Theatrum Sabaudiae del 1682. Dopo la Seconda Guerra Mondiale la riorganizzazione logistica del territorio invertì le sorti di questa città, causandone il declino, oltre al grande inquinamento ambientale causato dall’Acna e i danni della grande alluvione del 1994. Lo spopolamento delle campagne valbormidesi ha causato l’abbandono di molti terrazzamenti che a causa dell’assenza di manutenzione sono stati ricoperti dalla flora selvatica.

L’iniziativa Ecomuseo ha quindi un significato molto impoortante per questo piccolo comune che vuole ritrovare l’antico perduto splendore. Una partenza non di certo facile che però ha saputo sfruttare al meglio il grande partimonio locale e individuare le prospettive di sviluppo territoriale per dare vita a nuove energie e voglia di fare.

Lungo le Strade dei Terrazzamenti si snodano sentieri, vie campestri, strade secondarie e asfaltate. Ogni itinerario privilegia un particolare aspetto dell’area ecomuseale, dai percorsi storico-architettonici a quelli interamente immersi in una natura, agli itinerari tematici, studiati per offrire il panorama più semplice e completo della vita rurale dell’Alta Langa. Uno dei percorsi è dedicato alla religiosità popolare, l’altro agli “Scau” (essiccatoi tondi) e conducono alla scoperta di una realtà storica ed architettonica lontana dall’immagine classica del mondo contadino piemontese.

Il Paesaggio terrazzato della Val Bormida, presidio Slow Food

Il ruolo dell’iniziativa Ecomuseo dei terrazzamenti e della vite di Cortemilia è da sempre, sin dalla fine degli anni Novanta, quello di stimolare il recupero dei muri a secco e dei vigneti.

Nel 2001, grazie alla volontà di alcuni giovani produttori della valle hanno iniziato a reimpiantare o a recuperare le vecchie vigne di dolcetto, nonostante la difficoltà di lavorazione, si è avuta la prima vinificazione di dolcetto coltivato sui terrazzamenti.

Appare evidente l’enorme difficoltà di esecuzione dei lavori agronomici. In questa viticoltura eroica la meccanizzazione è nulla o quasi, dalla gestione delle infestanti alla vendemmia le operazioni sono tutte manuali, selezionando accuratamente i grappoli e preservando la loro integrità fino all’arrivo in cantina. Il Presidio Slow Food, sostenuto da Comuni di Cortemilia, Perletto e Torre Bormida, è nato per salvaguardare i terrazzamenti in pietra e valorizzare il paesaggio agrario storico di questa valle, che include le aree terrazzate della val Bormida, Alta Langa, provincia di Cuneo.

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