Desenzano, Peschiera del Garda, Lonato, Sirmione, Pozzelengo. Il Consorzio Tutela Lugana Doc lancia questo territorio come wine destination d’eccellenza, tra vigneti, colline e gli splendidi panorami del Lago di Garda
Lugana Doc e Lago di Garda. Un binomio che si propone come wine destination per il 2023 e non solo. Il Consorzio Tutela Lugana Doc punta con decisione sull’enoturismo per rendere la zona di produzione una delle wine destination più gettonate. I programmi e i progetti sono stati illustrati in un convegno intitolato: “Enoturismo tra identità locali, digitalizzazione e sostenibilità”, svoltosi il 29 maggio a VeronaFiere.
Il convegno “Enoturismo tra identità locali, digitalizzazione e sostenibilità”
L’evento è stato voluto ed organizzato dal Consorzio Tutela Lugana Doc per promuovere la riflessione ed il dibattito relativo al potenziale dell’enoturismo nella società odierna, specialmente in relazione a tematiche come digitalizzazione, sostenibilità e identità locali.
Il convegno è stato realizzato con la collaborazione di Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. La Garibaldi è un’autrice riconosciuta nel panorama enologico internazionale e docente di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo.
Lugana Doc come wine destination
Il turismo del vino non è solo uno straordinario strumento economico a disposizione delle imprese del vino. E’ anche uno dei migliori mezzi di comunicazione, senza filtri e barriere, che consente di fare conoscere il territorio, le aziende, nella modalità più autentica, in grado di far apprezzare e comprendere le unicità.
Per questo motivo il Consorzio del Lugana DOC ha deciso di investire e farsi promotore nel corso del 2023 di un importante progetto di valorizzazione della denominazione come Wine Destination.
L’articolato ed ambizioso progetto enoturistico coinvolge aziende, istituzioni e pubblico finale con numerose attività di promozione, formazione e valorizzazione.
I relatori
Sono intervenuti esperti del settore e rappresentanti di territori:
- Fabio Zenato, presidente del Consorzio di Tutela Lugana Doc;
- Roberta Garibaldi, Associazione italiana turismo enogastronomico;
- Diana Isac, ceo and Founder Winerist;
- Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg;
- Bruno Bertero, direttore generale Ente Turismo Langhe Monferrato-Roero;
- Marta Cotarella, direttrice e Cofounder Intrecci Alta Formazione;
- Fabio Piccoli, direttore responsabile di Wine Meridian.
Le dichiarazioni di Roberta Garibaldi, Associazione italiana turismo enogastronomico
“La filiera dell’enoturismo è un mondo fatto di mille opportunità – ha sottolineato Roberta Garibaldi – . Secondo i dati della European Travel Commission la food&wine experience è centrale nelle esperienze di viaggio di tutte le fasce di età, anche tra le nuove generazioni. La grande attenzione verso le esperienze di carattere gourmet, diffusa a livello internazionale, è un’importante sfida per il nostro Paese. Il turista enogastronomico è più attento alla sostenibilità rispetto al turista generico. In quest’ottica le aziende che vogliono aderire a questo modello devono percorrere tutte le sue strade (etica, ambientale e sociale) e saperle comunicare. Dobbiamo coglierla e sviluppare proposte strutturate ed attrattive, ma anche azioni di sistema per favorire lo sviluppo enoturistico. Digitalizzazione, azioni per gestire i flussi, promozione internazionale e attenzione alla sostenibilità sono tutti i temi da affrontare per ottimizzare il grande poker d’assi che abbiamo in mano”.
La zona di produzione
Il Lugana è un vino bianco che viene prodotto in cinque comuni dell’area del lago di Garda: Desenzano, Sirmione, Lonato e Pozzolengo in provincia di Brescia, in Lombardia, e Peschiera del Garda, in provincia di Verona, in Veneto. Una zona, quindi, che ha tutte le carte in regola per diventare una delle wine destination italiane per eccellenza.
La parte lombarda della denominazione vede una predominanza quantitativa sia in fatto di comuni sia in termini di ettari vitati (ben 1.948 degli oltre 2.000 attuali sono coltivati nel Bresciano). La parte veneta, che annovera il solo comune di Peschiera del Garda, detiene, invece, il primato del volume commerciale, visto che il 60% dell’imbottigliato è gestito da produttori veronesi.
Dal punto di vista vitivinicolo il territorio del Lugana è diviso sostanzialmente in due zone.
La prima, più ampia, quella delle argille più coriacee, è di natura pianeggiante e si estende orizzontalmente lungo l’entroterra. E’ una lingua di terra tra Desenzano, Sirmione, una parte del comune di Pozzolengo e Peschiera. È questo il cuore pulsante della denominazione, che tra Rovizza e Lugana, frazioni depositarie dello stile più “lacustre” e minerale del Lugana, trova le sue zone storiche ed elettive.
Nella parte veneta del Lugana, quella più orientale, c’è un solo comune, Peschiera del Garda. Contempla al suo interno una delle sottozone più interessanti, quella di San Benedetto di Lugana, vero e proprio “cru” della denominazione.
La seconda zona, di natura più collinare, si allunga dalla celebre Torre Monumentale di San Martino della Battaglia lungo una duplice direttrice. Da un lato verso Pozzolengo e dall’altro verso Lonato. Qui le argille si fanno più sabbiose, i rilievi più ondulati e dolci, con altitudini che non superano i 130 metri, i terreni più morenici (soprattutto verso Lonato), con buona presenza di elementi ghiaiosi e i vini meno minerali, più acidi e voluminosi.
Il Lugana
I produttori della zona per il Lugana utilizzano esclusivamente uva bianca Turbiana in purezza. Esistono cinque diverse tipologie: il Lugana base, il Superiore, la Riserva, la Vendemmia Tardiva e lo Spumante.
Il Lugana fresco, d’annata, “base”, è il motore di tutta la denominazione, il suo mattone fondamentale: il suo volano produttivo copre quasi il 90% della Doc.
È un vino con un colore giallo paglierino tenue e riflessi verdognoli; i profumi sono delicatamente floreali, con un accenno di note di mandorle, mentre al gusto si presenta fresco, piacevolmente agrumato e lungo.