L’enoturista del 2022 è digitale e di “buona forchetta”

L’enoturista del 2022 sarà più digitale e alla ricerca di esperienze non solo legate al vino ma anche al cibo. La ricerca di Winedering.

In uno scenario in cui il cibo e vino sono legati da un legame indissolubile, Winedering, la società di gestione e ricerche dell’omonima piattaforma sostiene che l’enoturista del 2022 sarà sempre più digital ma anche alla ricerca di esperienze sensoriali legate alle degustazioni di vino ben combinate con assaggi di cibo.

“Il 2022 potrebbe ricalcare le stesse dinamiche. Ed è quindi utile farsi trovare pronti, in particolare con un’offerta allineata alle richieste del mercato, in primis quello digitale”. hanno commentato i cofondatori di Winedering, Stefano Tulli e Denis Seghetti.

I dati provenienti dal portale enoturistico italiano.

Il 32% degli utenti che hanno visitato la piattaforma di Winedering, che racchiude circa 1.200 cantine, rientrano nella fascia di età tra i 25 ed i 34 anni. Il 21% ha tra 18 e 24 anni e il 19,8% ha tra i 35 e i 44 anni. Dalla ricerca emerge in modo significativo il fatto che la fascia di età 18-24 anni si stia proponendo in modo massiccio all’interno dei target di riferimento del panorama enoturistico.

Secondo la ricerca, non c’è da sorprendersi se i giovani hanno una forte attitudine alle prenotazione e ai pagamenti online. (pur avendo una possibilità di acquisto minore rispetto ad altre fasce di età). Predisposizione che invece per gli over 40 in più di un’occasione è limitante.

Il 73% degli utenti naviga e prenota direttamente dal proprio smartphone. Questo dimostra un tasso di conversione più basso per i navigatori “desktop” (14%). A tal proposito si conferma una verità: se non si possiede un sito web rapido e responsive, ovvero ottimizzato per la navigazione da smartphone, si rischia di perdere 3/4 del potenziale mercato enoturistico.

Di che cosa sono alla ricerca gli enoturisti?

Secondo la ricerca il 70% delle prenotazioni ricevute dalla piattaforma prevede esperienze che contengono espressamente abbinamenti gastronomici. Occasioni che riguardano semplici momenti di convivio: dal tagliere di salumi, passando ad assaggi di formaggi e prodotti locali, fino ai pranzi, completi o “light”. Gli enoturisti preferiscono assolutamente prenotare esperienze in cui l’abbinamento vino/cibo comprenda qualcosa di più corposo seppur non necessariamente troppo elaborato.

Infine, è bene precisare che tra gli operatori dell’enoturismo vi è sempre più una presenza di un’utenza femminile (53%).

“Lo scopo di questi dati è aiutare realmente chi si occupa di enoturismo a comprendere meglio i target di riferimento e le tipologie di offerta migliori al fine di intercettarli. – osservano i cofondatori di Winedering – E prendendo spunto da questi dati è possibile ritoccare, quando e se necessario, l’offerta proposta ai propri clienti da parte delle cantine“.

“In buona sostanza è importante creare offerte che abbiano un mix qualità/prezzo piuttosto variegato. Questo al fine di coinvolgere tanto il target 35-44, che ha un potere di spesa mediamente più alto. Il target 18-24, sta comunque aumentando insieme alla sua propensione al turismo in cantina e alla scoperta di vini di qualità. Il tutto con un approccio fortemente orientato al digitale. Rilasceremo a breve altri dati importanti per affrontare al meglio l’alta stagione, in particolare sull’importanza delle recensioni come potente strumento di marketing e alcuni dettagli importanti rispetto al timing delle prenotazioni“.

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