Costa d’Amalfi DOC, i vigneti si tuffano nel mare

Viaggio alla scoperta dei vini Costa d’Amalfi Doc e dei borghi di Furore, Ravello e Tramonti.

La Costiera Amalfitana: mare, sole, incantevoli panorami e… enoturismo! Tra le tante ricchezze e bellezze di questo pezzo di Italia, in provincia di Salerno, c’è anche il vino. È qui, infatti, che si producono i vini bianchi, rossi e rosati della Doc Costa d’Amalfi.

La Doc Costa d’Amalfi

La denominazione Costa d’Amalfi DOC comprende  i vini rossi, bianchi e rosati prodotti lungo la famosa Costiera Amalfitana, in provincia di Salerno, in Campania. Questa zona è famosa per i suoi paesaggi spettacolari e per le sue scogliere scoscese, per non parlare dei paesini da cartolina che fiancheggiano le colline e le baie. Il terroir e la viticoltura qui sono dettati dalla topografia e dalla geologia del territorio. I terrazzamenti posti su ripide pareti rocciose e colline precludono l’uso di attrezzature per la raccolta meccanizzata. In alcuni punti, scogliere alte più di 600m si tuffano nelle acque azzurre del Golfo di Salerno. In questa zona molti vigneti sono costosi da gestire quanto belli da vedere. La zona di produzione comprende il territorio dei comuni di Vietri sul Mare, Cetara, Maiori, Minori, Ravello, Scala, Atrani, Tramonti, Furore, Praiano, Positano, Amalfi e Conca dei Marini. Il Vino DOC Costa d’Amalfi ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 10 agosto 1995.

I vini della Doc Costa d’Amalfi si accompagnano molto bene con insalate di mare, grigliate di pesce e il piatto tipico amalfitano, gli “scialatelli alla paranza”. E, ancora, tortini di maccheroni, carni bianche in umido, braciole di maiale, pappardelle al ragù o con sugo di coniglio.

Le sottozone della Doc Costa d’Amalfi

FuroreRavello e Tramonti sono tre comuni della Costiera Amalfitana dove si producono vini Costa d’Amalfi DOC particolarmente pregiati. Per questo hanno dato il nome ad altrettante sottozone della denominazione.

Le tipologie del vino Costa d’Amalfi Doc

  • Il Costa d’Amalfi Rosso DOC si basa sulle classiche varietà rosse campane dell’Aglianico e del Piedirosso, cui si unisce lo Sciascinoso (noto anche come Olivella),  varietà meno conosciuta e più comunemente associata ai vini del Sannio nella Campania settentrionale. Il vino rosso Costa d’Amalfi DOC può portare la menzione riserva solo se proviene da Furore, Ravello o Tramonti e ha passato almeno due anni di invecchiamento, di cui come minimo 12 mesi in botte.
  • Rosati della Costa d’Amalfi DOC impiegano lo stesso uvaggio per dare vini intensamente profumati e per lo più secchi al palato.
  • Il Costa d’Amalfi Bianco DOC è composto principalmente da Falanghina e Biancolella, localmente noti come Biancazita e Biancatenera. Diversi altri vitigni locali sono anche ammessi nella composizione dei vini bianchi.

Furore

Furore è uno di borghi più suggestivi della Costiera Amalfitana. Appare, infatti, come un suggestivo villaggio incastonato in un profondo vallone: un presepe di casette aggrappate alle pendici dei Monti Lattari, rimasto intatto al trascorrere del tempo, incastrato tra rocce a strapiombo ed una ricca vegetazione arrampicata sulle pareti rocciose.

Furore è conosciuto soprattutto per il Fiordo. Si tratta di una piccola insenatura scavata dal torrente Schiato che da Agerola scende fino al mare. La spiaggia è una piccola bomboniera: una lingua di ciottoli bianchi di circa 25 metri e sovrastata dall’alto ponte, parte integrante della strada statale, che unisce le pareti rocciose di questo angolo di costa.

Una curiosità su Furore riguarda il modo con cui viene spesso definito il borgo alto, ovvero “il paese che non c’è”, perché, non esiste un vero e proprio centro abitato e le case spuntano dai costoni di roccia come macchie di colore. I pochi muri sono delle gallerie a cielo aperto con i “muri d’autore”, i murales e le sculture.

Ravello

Ravello è una delle destinazioni più suggestive di tutta la Costiera Amalfitana: una terrazza panoramica che offre scorci meravigliosi, ma anche un paese ricco di storia e cultura. Tra i luoghi da visitare ci sono il Duomo e Villa Rufolo. Tra gli eventi più importanti il Ravello Festival.

Il Duomo di Ravello risale al 1086. Ha subito negli anni aggiunte e demolizioni e nella sua configurazione moderna presenta lo straordinario ambone del Vangelo, di Nicola di Bartolomeo da Foggia, ad intarsi marmorei ed un altro notevole ambone sempre ad intarsi marmorei, che rappresenta la storia del profeta Giona. All’interno della cappella seicentesca, a sinistra del presbiterio, è inoltre custodita l’ampolla del sangue di San Pantaleone, che proprio come quella di San Gennaro di Napoli si liquefà a cadenza annuale.

Villa Rufolo è una villa molto interessante sotto il profilo architettonico ed estetico, che contribuisce a creare una bellezza senza tempo. Wagner, ad esempio, ne rimase incantato e lo elesse a luogo di rifugio e meditazione.

Tramonti

Incastonato tra le valli dei Monti Lattari, sorge un verde villaggio che prende il nome di Tramonti, ovvero “intra montes”, terra tra i monti.

Definito il polmone della Costiera Amalfitana, il paesaggio di Tramonti è caratterizzato da una ricca vegetazione e da numerose sorgenti.

Il borgo offre uno scenario alternativo al tipico paesaggio marino della Costa Amalfitana. Si tratta, infatti, di un paese composto da 13 frazioni, ognuna con una sua piazza e una sua chiesa, collegata da sentieri immerse nel verde. La metà ideale per gli amanti del trekking.

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