10 vini da abbinare al dolce

Quali vini scegliere arrivato il momento del dolce?

Vini da dolce, la regola aurea che può aiutarci in questo caso è: il vino va’ scelto in funzione della dolcezza, ovvero zucchero, sua e del dolce da gustare. 

La dolcezza di un vino è determinata dalla presenza di zuccheri residui nel vino ovvero quelli non fermentati.

E’ difficile quindi che un vino secco – con poco o nullo residuo zuccherino – possa tendenzialmente andare bene. In abbinamento con un dolce potrebbe risultare squilibrato. Lo stesso vino che fino a pochi minuti prima si era sposato molto bene con le pietanze del pasto può risultarci acido, metallico e non gradevole.

Gli abbinamenti proposti nel tempo si sono fatti molto dettagliati e specifici anche in relazione agli specifici ingredienti del dolce. 

Ma per non sbagliare: spumante dolce e vino liquoroso rappresentano una scelta classica e spesso vincente.

Attraverso il territorio italiano moltissime le proposte di vini dolci perfetti per abbinare i molteplici dolci nostrani e non solo.

Ecco 10 grandi classici.

Asti spumante

Esponente di spicco della categoria dei vini dolci naturali ovvero quelli preparati partendo da vitigni aromatici e nei quali la fermentazione è bloccata per aumentarne il contenuto zuccherino. In questo caso il vitigno è il moscato bianco. E’ prodotto con metodo Martinotti che dà vita a uno spumante dolce preservando fragranza e freschezza di questo vino DOCG.

Brachetto

Sempre in Piemonte ha origine il brachetto, vitigno a bacca nera anch’esso aromatico. Gli spumanti dolci DOCG che ne derivano sono di colore rubino chiaro con profumi di rosa e fragoline di bosco.

Moscato di Scanzo

Questa DOCG è la più piccola denominazione d’Italia siamo in Lombardia nel comune di Scanzorosciate, Bergamo. Il vitigno è autoctono. Ha la peculiarità di essere uno dei rari esempi di moscato a bacca nera. Ne deriva un vino di colore rosso rubino intenso. Anche il profumo è intenso e aromatico. Al palato è ricco e persistentemente dolce.

Recioto di Soave

Questo vino dolce DOCG veneto è ottenuto dall’appassimento di uve Garganega e trebbiano di soave sui “picai”. I profumi che ne derivano sono di albicocche sciroppate, miele e mimosa. Il sapore è pieno, dolce, sapido e caldo. 

Picolit

Il picolit è un vino dolce del Friuli prodotto dall’omonimo vitigno. Le rese non sono altissime e la produzione conseguentemente è ridotta ma il vino che ne deriva è unico. Le rese limitate rendono i chicchi che arrivano a maturazione (che sopravvivono all’acinellatura) molto dolci. Il vino picolit DOCG ha un colore giallo paglierino carico con profumi di fiori di campo, mandorla, pesca. Buona la struttura, al palato ricco e elegante.

Vin Santo Toscano

Le uve utilizzate per questo vino DOC sono appassite, in origine durante la Settimana Santa. Da qui il suo nome. Le uve impiegate sono trebbiano toscano e malvasia bianca. Nel Vin Santo occhio di pernice abbiamo invece il re del vigneto toscano: il sangiovese. I grappoli vengono fatti appassire da uno a sei mesi e l’invecchiamento dura almeno 3 anni. I colori del vin santo vanno dal giallo dorato all’ambrato scuro. I profumi sono di noce, nocciola, cioccolato, fico secco, miele e note eteree. La dolcezza dipende dal residuo zuccherino, ma questi vini presenti in più di 20 denominazioni, sono sempre contraddistinti da un gusto pieno e buona persistenza. Evergreen l’abbinamento con i cantucci.

Elba Aleatico Passito

Sempre in Toscana ma passiamo all’Isola d’Elba. Questo vino DOCG, frutto dell’appassimento di uve aleatico, regala profumi di spezie dolci, frutti di bosco e fiori rossi. Una bella struttura ne rende l’abbinamento con i dolci al cioccolato sempre ben riuscito. 

Muffati di Orvieto

Siamo in Umbria e questi vini derivano da uve attaccate dalla Botrys cinerea. Il vino che ne risulta è giallo dorato con profumi di albicocca secca e sciroppata, miele, zafferano. Il sapore che ci regala questo vino DOC  è dolce, morbido ma anche fresco.

Marsala

Un vino liquoroso famoso in tutto il mondo. Doc dal 1969, ha abbandonato le rivisitazioni di moda fino agli anni ’80. Prodotto nella punta occidentale della Sicilia. Qui troviamo i vigneti di grillo, catarratto, inzolia e damaschino utilizzati per la produzione dei Marsala Oro e Ambra. Nonché quelli di nero d’avola, nerello mascalese e perricone usati per il Marsala Rubino. Oltre a distinguersi in base al colore, i Marsala possono essere classificati in base alla dolcezza definita dal residuo zuccherino: secco, semisecco e dolce. Il Marsala secco ci permette anche un abbinamento con un aperitivo salato. Semisecco e dolce sono un valido alleato nell’abbinamento ai dolci.

Passito di Pantelleria

Chiudiamo sempre in Sicilia, nella piccola isola di Pantelleria. Qui si trovano gli alberelli di moscato di Alessandria o zibibbo contornati dai loro inconfondibili muretti a secco. Moscato e passito, entrambi DOC, sono i due prodotti di questa uva che cresce in un clima influenzato dalla vicina Africa. Il moscato viene prodotto subito dopo la raccolta, è più fresco e permette abbinamenti anche con dolci con una dolcezza più contenuta. Il passito viene prodotto dalle uve lasciate ad appassire al sole.  E’ proprio questo a  regalargli il colore ambrato e i sentori di albicocche secche, miele e fiori di zagara che lo contraddistingue. Ideale con dolci elaborati che non si risparmiano in zucchero come la cassata.

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