L’ingegnere che vola in alto e punta nell’Agroalimentare

La Tavola Italiana  intende aggiungere un importante contributo, valorizzando la filiera che dal seme fino alla tavola genera la qualità dei nostri prodotti

Un ingegnere che punta nell’ agroalimentare e investe anche in Sicilia.
Di poche parole, timido e grande osservatore. Gli ingegneri di solito sono così, hanno grandi capacità organizzative, sono creativi e il loro input principale è la mente.
Dei geni? Se parliamo di Stefano Goracci, ha tutte le caratteristiche per esserlo ed a dimostrarlo sono i fatti.
Lui ha deciso di mettersi in gioco e l’ha fatto puntando sulle quattro A dell’eccellenza italiana.

Agricoltura, Ambiente, Artigianato, Arte, un connubio perfetto per ottenere dei prodotti di qualità unici al mondo.
Due lauree con il massimo dei voti, una in ingegneria aeronautica e una in ingegneria aerospaziale e poi le tantissime esperienze in vari campi. Dagli impianti per le energie rinnovabili con specifica competenza per impianti Fotovoltaici, a Biomasse e Geotermici a media ed alta entalpia, alle soluzioni per il risparmio e l’efficienza energetica e tanto altro.
Ha deciso di fondare la Tavola Italiana, proprio perché si basa su questi cinque pilastri fondanti, per raccontarci qual è l’origine del nostro cibo e che cosa gli garantisce la sua unicità.

“ La Tavola Italiana – ci racconta Goracci – intende aggiungere un importante contributo, valorizzando la filiera che dal seme fino alla tavola genera la qualità dei nostri prodotti.
Solo la conoscenza di questa filiera può garantirne la tutela e la continuità di una tradizione millenaria e far riscoprire la ricchezza dei frutti della terra e dell’ingegno italiano” .

Da sinistra:  l'ingegnare Stefano Goracci con il principe Bernardo Tortorici Montaperto
Da destra: l’ingegnare Stefano Goracci con il principe Bernardo Tortorici Montapert

Veniamo a noi, com’è nata l’idea di questo progetto?
“Ho passato molte notti insonni, pensavo e ripensavo a quanto l’agroalimentare venisse messo in difficoltà da una concorrenza, un po’ sleale, che stava subendo dalle energie rinnovabili. Ho riflettuto e capito che in Italia si stava perdendo terreno agricolo a vantaggio soprattutto di fotovoltaico e di biogas. Mi sono reso conto che solo un agroalimentare cosciente della propria forza e importanza avrebbe potuto invertire questo trend e da lì è nato il mio desiderio di raccontare le filiere agroalimentari tramite gli ingredienti presenti a tavola”.

Quindi ha deciso di produrre una vera e propria sceneggiatura?

“Esatto, la sceneggiatura del documentario “Ricchezza: La Tavola Italiana”. C’è voluto più di un anno per prepararlo e mentre era in corso la preparazione, nella mia mente cresceva sempre di più il desiderio di coinvolgere anche i produttori, gli appassionati e gli esperti della corretta alimentazione e della dieta mediterranea in generale. Ecco perché ho fondato l’associazione, La Tavola Italiana. Un documentario, questo, che contribuisce ad arricchire il patrimonio culturale del cibo italiano inteso come storia, arte, tradizione, eccellenze enogastronomiche da scoprire e valorizzare”.

Perché la parola Arte?

“Vede, il cibo è una forma d’arte. E come tutte le opere d’arte, nasce da un passato e guarda al futuro. Solo tutelando il territorio,

Da sinistra: Giovanni Tomasello,  Maria Andaloro, Stefano Goracci, Giusy Alberti e l'agronomo Angelo Gambino.
Da sinistra: Giovanni Tomasello, Maria Andaloro, Stefano Goracci, Giusy Alberti e l’agronomo Angelo Gambino.

avendo cura dell’ambiente, delle tradizioni e della storia che accompagna un determinato prodotto possiamo farne comprendere il valore”.

Quindi non vi limitate a parlare della qualità del cibo?
“Assolutamente no, anzi far conoscere quello che sta dietro alla produzione e cosa dobbiamo conservare e tutelare per far sì che la nostra eccellenza duri nel tempo”.
Adesso che farete?

“ Abbiamo parecchi eventi in giro per l’Italia.
Il 24 Giugno scorso, sono stato in Sicilia, una terra che amo molto e sulla quale sto puntando parecchio.
Ogni regione, comunque, ha la sua particolarità, dal clima, ai suoi prodotti d’eccellenza e noi li valorizzeremo al meglio. A Luglio saremo a Santa Margherita Ligure e in Puglia, per l’uscita della community on line in italiano. Poi ci sarà l’inaugurazione della sede di Milano in Corso Porta Vittoria 18, dove avrà sede la gestione della community e saranno tanti gli eventi per la divulgazione e la degustazione dei prodotti tipici italiani”.

Lei punta molto sui giovani, vero?

“Ho in programma un progetto di formazione per le scuole, un documentario con il titolo “La Giovane Tavola italiana” sui tanti giovani che producono alimenti e prodotti in modo tradizionale e con età sempre minori. I giovani sono il futuro”.

Un ingegnere aerospaziale come lei, non poteva non volare in alto e lontano,no?

“ In effetti ho pensato anche all’apertura delle sedi dell’associazione a Shanghai e a New York e la partenza del progetto “gemello” di supporto all’internazionalizzazione dei produttori soci dell’Associazione con le moderne tecniche dell’e-commerce e della logistica distributiva”.

Un Toscano Doc o mi sbaglio?

“Si , sono di Montepulciano e ho trascorso tutta la mia infanzia li. La Toscana ha grandi risorse ed è la mia terra, quando posso torno un po’ per ricaricarmi e poi riparto”.

Altre mete che si prefigge la Tavola Italiana e cosa speri?

“Spero in una società molto innovativa che possa aiutare il settore a proporre i propri prodotti del mondo della tavola italiana, direttamente presso i consumatori finali del resto del mondo.

Durante il periodo di EXPO 2015, in particolare, dal 1 giugno al 31 ottobre 2015, l’Associazione proporrà ai delegati dei vari paesi stranieri ospiti di EXPO e a un pubblico cosmopolita, estimatore di prodotti enogastronomici made in Italy, una vasta gamma di prodotti DOP, IGP, DOC, DOCG e di specialità regionali”.
Sul sito dell’associazione www.latavolaitaliana.org verranno proposte le date degli eventi che si terranno dalle ore 18 alle ore 22.
Gli appuntamenti enogastronomici si articoleranno in tre fasi: illustrazione degli ingredienti e dei prodotti tipici italiani, preparazione di piatti a base degli stessi prodotti elaborati da chef provenienti dai territori di origine e degustazioni dei piatti e dei prodotti accompagnate dall’illustrazione delle loro proprietà alimentari, gustative e salutistiche.
La maggior parte di questi eventi verranno svolti in collaborazione con i Gruppi di Azione Locali (GAL) e con i Gruppi di Azione Costieri (GAC) delle Regioni che hanno ospitato le riprese del documentario (Sicilia, Puglia, Basilicata, Sardegna, Lazio, Toscana, Lombardia).
Nello stesso periodo presso la sede dell’Associazione saranno esposti il quadro “La Tavola Italiana” di Jerry Ross
e la scultura: “La Tavola Italiana” di Giovanni Smeraldi.

[author ]capizzi

Francesca Capizzi, una Siciliana Doc…Esperta di vini per passione e per studi, diventa una giornalista. E quale connubio migliore è questo?
Scrivere e descrivere gli aromi…le sensazioni inebrianti che solo il vino ti da…Amante della buona cucina e ottima cuoca, ama sorridere sempre .[/author]

 

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