L’Asti secco sarà valutato dal Comitato nazionale il 10 marzo 2017

E già al prossimo Vinitaly la versione secca, sarà portata in degustazione.

L’Asti Docg, tradizionalmente dolce, porta avanti il suo percorso per dar vita alla versione secco. L’iter è già cominciato, e il 10 marzo il Comitato nazionale dei vini darà il suo parere.

Paolo Bosticco, direttore del Consorzio di tutela dell’Asti, si sente sicuro sul fatto che il disciplinare dell’Asti sia “inattaccabile dal punto di vista normativo e legale. La nostra unica preoccupazione – continua Bosticco – non è stata quella di copiare il Prosecco, ma distinguere l’Asti dolce da quello secco”. Il Consorzio aspetta con fiducia alla metà di maggio, quando dovrebbe essere pubblicato il decreto ministeriale, con le modifiche del disciplinare dell’Asti, ma già al prossimo Vinitaly la versione secco, sarà portata in degustazione, senza nessuna etichetta specifica.

Il prototipo d’Asti secco è già stato sottoposto al giudizio di un migliaio di consumatori, in una ricerca che si è svolta a metà tra Italia e Germania, condotta da una società specializzata, incontrando il gradimento di entrambi i mercati.

La Regione Piemonte spinge verso questa nuova tipologia di Asti, come strumento per rilanciare una produzione che si estende su 10mila ettari e interessa 52 comuni, e che dal 2013 ha perso sul mercato 22 milioni di bottiglie.

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