Intervista a Stanislao Porzio, patron di Re Panettone

Il panettone, il grande lievitato delle feste, nasce a Milano oltre cinque secoli fa. Sempre più amato, oggi è il IMG_0401protagonista di Re Panettone, evento ormai celebre che per quest’anno raddoppia, con un’edizione a Napoli a metà novembre. Il patron della manifestazione è Stanislao Porzio, napoletano di origini e milanese d’adozione, docente, comunicatore, autore di libri e appassionato di gastronomia.

Come nasce l’idea di Re Panettone?

“Tutto inizia nel 2007 con un libro che ho scritto e che si intitola Il panettone: storie, leggende e segreti di un protagonista del Natale, costola di un lavoro più ampio dedicato ai Natali in Italia e ai menu del 24 e 25 dicembre. Fu per me un modo per portare avanti una vera e propria monografia tecnica e di costume, sia dal punto di vista artigianale che industriale. Ho pensato che fosse una cosa bizzarra che ancora non ci fosse stata a Milano una manifestazione dedicata a questo dolce, così tradizionale e così amato. Così nel 2008 è nato questo format, che alla sua prima edizione registrò un numero di partecipanti che andava ben oltre le nostre aspettative”.

Perché è stato deciso di affiancare l’appuntamento milanese con uno al sud Italia?

“Il panettone è e rimane  un dolce milanese. Però c’è da dire che Napoli, e la Campania in generale, sono zone in cui l’arte del panettone artigianale ha trovato terreno molto fertile: il pubblico è sensibile alle novità e all’alta qualità. In più è la mia città, per cui si aggiunge a tutto questo anche un mio legame emotivo…”

Cosa attrae di più del panettone oggi?

“Quello che attrae di più è sicuramente la versione artigianale. In realtà il panettone si è fatto conoscere soprattutto in seguito al suo boom industriale, ma oggi c’è molta attenzione per i prodotti fatti a mano, con materie prime di alta qualità. Inoltre il panettone artigianale, per un pasticcere, è un vero e proprio banco di prova, in quanto è un dolce difficile e dalla lunga preparazione. Oggi si trovano numerose declinazioni del panettone, con prodotti locali o meno, salato o dolce. Il pratese Paolo Sacchetti, ad esempio, lo fa con fichi secchi del luogo e noci; spostandoci in Valle IMG_7917_1d’Aosta, invece, Mauro Morandin (figlio di Rolando Morandin) lo fa con il tartufo; Emanuele Lenti, a Taranto, con le olive Cellina del Salento. E così via, la lista potrebbe andare avanti a lungo. In Italia abbiamo ottimi maestri pasticceri e le versioni di questo dolce oggi sono davvero svariate. Credo sia interessante vedere come un prodotto così tradizionale e legato alla città di Milano abbia saputo negli anni diffondersi e trovare una sua identità e sue declinazioni nei diversi contesti produttivi, culturali ed enogastronomici”.

RE PANETTONE (festa del dolce milanese)

Napoli, Grand Hotel Parker’s – 14 e 15 novembre 2015

Milano, La Fabbrica del Vapore – 28 e 29 novembre 2015

www.repanettone.it

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