In Sicilia preoccupa il prezzo di vendita delle uve

Produrre costa più del doppio. Per i vignaioli continuare a produrre è davvero difficile a queste condizioni.

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Sicilia: sono concluse molte delle operazioni di raccolta per questa vendemmia 2016.
A fine ottobre, per ultimi, verranno raccolti solo i vitigni a bacca nera come Merlot e Syrah, e gli autoctoni Nero d’Avola e Nerello Mascalese.
Coldiretti ha già detto che verrà messa in bottiglia una buona annata. Meno abbondante ma con una qualità più alta.

Ma il vero dibattere, nell’isola, non è attorno alla vendemmia. Quello che fa davvero discutere è infatti il prezzo delle uve.
“Coltivare e produrre uva costa 38 centesimi al chilo – ha fatto presente Nino Colletti, che produce vino da oltre 30 anni – ma poi viene venduta ad appena 15 centesimi al chilo. Territorio, famiglia e tradizione mi spingono a proseguire, ma con questi prezzi diventa davvero difficile andare avanti”.
I vignaioli non nascondono preoccupazione per le condizioni economiche del proprio lavoro, e Coldiretti rincara la dose: “L’uva venduta a meno di 40 centesimi al chilo non dà utili, mentre poi sul vino c’è un ricarico enorme“. Il solito squilibrio e nessuna novità all’orizzonte, penserà più di qualcuno.
Quanto prima, “serve un patto con gli imbottigliatori”, chiosano da Coldiretti.

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