Impianto nuovi vigneti in Veneto: quali sono le regole per il 2017?

Cambiamenti appoggiati anche da UIV e Federvini.

Priorità per le aziende fino ai 20 ettari. È questo il criterio messo in campo dal Veneto per l’autorizzazione all’impianto dei nuovi vigneti per l’anno in corso.

Il Veneto, memore della confusione dell’anno scorso, anticipa tutti, e mette regole ben precise per concedere le autorizzazioni per impiantare i nuovi vigneti, regole che saranno trasmesse nei prossimi giorni al Ministero delle Politiche Agricole.
Nel 2016 c’era stato, al livello nazionale, un vero e proprio boom, che ha visto depositare 12.500 domande per un totale di 66.000 ettari, a fronte dei 6.300 disponibile. L’aspetto “diabolico” della normativa permette anche alle aziende non prettamente vinicole di avanzare le richieste.
La strada intrapresa dalla giunta regionale veneta è ben chiara: dare priorità alle aziende vinicole media piccole, quelle che con una superficie vitata da 0,5 a 20 ettari, per dare sostegno ad un tessuto produttivo fatto di piccole eccellenze, ma in grande espansione, per una regione che rappresenta uno dei cuori pulsanti della viticoltura del Belpaese.
Un correttivo importante messo in campo dal Veneto, che ha già incontrato il parere favorevole di molti addetti ai lavori. Unione Italiana dei Vini e Federvini da tempo sostengono come sia da rivedere la normativa al livello comunitario, che prevede il tetto dell’1% per l’installazione di nuovi vigneti, troppo basso per un settore in continua crescita. Un tema affrontato al recente incontro del Ceev, Comité Européen des Entreprises Vins, che mette insieme più di 7.000 imprese ed il 90% dell’export del vino europeo, al quale ha preso parte anche il Commissario dell’Agricoltura dell’Unione Hogan, che ha dato segnali di apertura per modificare la normativa, ma solo dopo il 2020.

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