Il vino perso

Una ricchezza economica che deve essere preservata. “Anche perché sono fra le poche eccellenze che non possono essere delocalizzate”

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Danni alle botti, Cile

Le aziende vitivinicole e le acetaie sono una ricchezza economica per l’Italia e contengono al loro interno secoli di sapere e di tradizioni, pur aprendosi a processi tecnologici moderni e a mercati esteri.

Perché è così importante dedicare a questo settore uno studio sulla vulnerabilità sismica? Perché, fatta salva la vita umana, sono tra le poche realtà produttive che su una superficie relativamente ridotta, contengono elevati valori economici, divisi tra elementi strutturali, non strutturali, impianti, vasi vinari e soprattutto il prezioso vino. La produzione del vino richiede tempo, per alcuni vini da affinamento anche molto tempo, e per l’aceto balsamico Dop decenni.

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Il valore degli elementi (strutturali e non strutturali) nel valore complessivo di una cantina.

I terremoti non sono prevedibili. Quanti eventi sismici in questo arco di tempo si potrebbero verificare? Durante un sisma, perdere tutta o parte della produzione può mettere fuori mercato una azienda per anni, con pesanti ripercussioni economiche ed occupazionali. I vasi vinari possono essere sostituiti, le botti riparate, ma il vino “perso è perso”.

Non sono scenari apocalittici, è successo in Emilia nel 2012, ed è già avvenuto in Cile, in California, in Nuova Zelanda, in Grecia ed in Turchia. Interi settori legati alla filiera del vino, messi in difficoltà da eventi simici, hanno richiesto lunghi periodi per la ripresa delle attività.

Si può efficacemente ridurre la vulnerabilità sismica di queste realtà produttive, attraverso una buona progettazione del nuovo, rispettosa delle norme, applicando interventi di miglioramento e adeguamento sismico all’esistente. L’azienda vitivinicola è un organismo pulsante, composto da più parti, con lo scopo di produrre il vino migliore. Ogni parte merita quindi la dovuta attenzione, analizzando puntualmente la struttura edilizia, i sistemi di ancoraggio dei vasi vinari, le migliori strategie di accatastamento delle botti e la vulnerabilità sismica delle scaffalature per lo stoccaggio dei prodotti finiti.

“Il vino perso – la vulnerabilità sismica delle aziende vinicole” è uno strumento da cui partire per conoscere meglio queste aziende e pensare ad un progetto di messa in sicurezza delle stesse. In questo libro vengono presentate tutte le fragilità che un territorio sismico come il nostro esprime, nei confronti di una serie eterogenea di aziende vitivinicole, da quelle storiche, alle moderne opere di Archistar, ma indirizza anche verso le soluzioni possibili, che andranno poi studiate nelle realtà specifiche da tecnici qualificati. Reduci da esperienze nel settore della vulnerabilità sismica e nella produzione di linee guida nazionali sul tema, diamo grande attenzione a queste aziende, anche perché sono tra le poche eccellenze del nostro made in italy che non possono essere delocalizzate.

Stefano Gregolo e Giovanna Francesca Rettore

[author ]Stefano Gregolo è architetto libero professionista, docente di Master di II Livello, Membro Commissione Emergenze Ordine Architetti Prov. di Verona, Membro della Associazione Nazionale Disaster Manager; Giovanna Francesca Rettore è anch’essa architetto libero professionista, docente di master e per gli Ordini degli Ingegneri di Lucca, Livorno, Massa Carrara, Pisa e Grosseto. Insieme hanno scritto:  “ Linee guida per la riduzione della vulnerabilità di elementi non strutturali arredi e impianti” con L’Ufficio Rischio Sismico del Dipartimento della Protezione Civile su incarico della Presidenza del Consiglio dei Ministri 2009.[/author]

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