Il mondo e i cambiamenti climatici

Tutti i produttori di vino del globo devono fare i conti con fenomeni meteorologici sempre più anomali. Ecco una breve panoramica

I cambiamenti climatici sono ormai un dato di fatto, una realtà con la quale il mondo vitivinicolo deve confrontarsi. Stiamo assistendo a fenomeni meteorologici sempre più violenti e repentini, ma come si difendono da questo clima, ormai mutato, negli altri paesi?

La prima premessa da fare è che questi fenomeni sono molto eterogenei, anche tra zone vinicole molto vicine tra di loro. L’Europa, rispetto ad altri continenti, può contare su un clima più temperato, nel quale è difficile il verificarsi di fenomeni estremi. Questo non si verifica in alcune dove si produce vino, come l’Argentina. Per quanto riguarda i rimedi utilizzati, in Georgia usano un antico sistema per proteggere le vite dalle temperature più rigide, che consiste nel slegare le piante dai pali, e sotterrarle.

Bisogna ritornare ai metodi della tradizione contadina. È questo il pensiero di Alberto Antonini, eletto nel 2015 come uno dei cinque migliori enologi al mondo da Decanter. I viticoltori devono prendere esempio, per la gestione della vigna, dai boschi di di ghiande e castani, che non vengono mai concimati o irrigati.

Per Riccardo Cotarella, numero uno di Assoenologi, bisogna cambiare l’approccio alla vigna e alla gestione delle risorse idriche, che deve essere condotta in modo oculato e scientifico.

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