Il Merano Wine Festival si presenta: sarà un’edizione ricca di novità

Rispetto delle norme di sicurezza e investimento sul digitale per il Merano Wine Festival, ma anche contatto con la città e con i produttori presenti. E Helmuth Köcher racconta i suoi nuovi progetti: dall’Interactive Exhibition al The Wine Hunter Tour

È andata in scena questa mattina la conferenza stampa di presentazione della 29° di Merano WineFestival, con tanto publico in diretta Facebook e diversi collegati su Zoom, intervenuti a fianco del padrone di casa, Helmuth Köcher. Tra i temi affrontati, largo spazio alle novità di questa particolare edizione, che il patron del Merano ha voluto fortemente e a cui – afferma – pensa sin dai tempi del lockdown.

“Sarà un Merano Wine Festival che si svolgerà in piena sicurezza – sottolinea Helmuth Köcher – Seguiremo in maniera rigida tutte le norme che sappiamo di dover rispettare. Stiamo anche pensando di creare una sorta di “zona rossa” all’entrata, per estendere anche lì l’uso della mascherina obbligatoria”. E poi misurazione della temperatura, accessi e uscite separate per produttori, visitatori e collaboratori e il rispetto delle distanze di sicurezza. “Ogni produttore avrà a disposizione un tavolo di due metri – aggiunge Helmuth – mentre i visitatori dovranno mantenere un metro di distanza tra loro al momento della degustazione. Una misura, questa, pensata per la sicurezza di tutti“.

All’interno della Kurhaus – che potrà ospitare un massimo di 500 persone – si alterneranno 150 produttori nei primi due giorni e altri 150 negli ultimi due. Ci saranno poi la Gourmet Arena, per food e prodotti tipici, e all’Hotel Terme di Merano l’appuntamento con Natura et Purae Biodinamica. “Dovremo limitare gli accessi in presenza, è vero – continua il patron di Merano – ma questo ci permetterà di avere più spazio e tempo per gustare l’evento, il vino e i suoi produttori. Il vino è un’opera d’arte e va rispettato”. È anche questo il senso dello slogan Merano Wine Festival 2020, “back to the roots”, con la seconda parte della frase, “back to the future” che apre, invece, le porte alle tante novità.

Sarà, infatti, un Merano più digital che mai. “Il mondo digitale ci ha dato delle opportunità importanti, e sono arrivato alla convinzione che un evento come il nostro deve aprirsi il più possibile a questa realtà – afferma Köcher – Vogliamo far vivere anche chi si trova lontano dalla città le emozioni del Merano Wine Festival, con la possibilità di seguirlo non solo a livello informativo, ma in maniera interattiva. Meno persone di presenza, sì, ma una visibilità aumentata in maniera notevole! E l’interazione continuerà anche dopo il Merano, grazie alla piattaforma realizzata per l’occasione”.

A spiegare la grande novità digital di Merano interviene Renzo Gasparelli partner per Merano WineFestival digital: “Su questa nuova piattaforma online tutti i protagonisti degli eventi organizzati da Merano avranno l’occasione di incontrarsi – spiega Gasparelli – Grande novità, l’Interactive exhibition, una vera e propria vetrina aperta 24 ore su 24 e visibile ovunque, sia in termini geografici che di apparati elettronici. Saranno presenti diverse sezioni dedicate al Wine, Food Spirit and Beer, Innovation, Exhibitors e Partners. Nella sezione Wine, ad esempio, sarà possibile trovare il nome e l’etichetta cercata, con tavoli digitalizzati per la degustazione creati in tempo reale. Ci sarà anche una chat dedicata tramite l’app Telegram, per dare la possibilità sia ai visitatori che agli espositori di interagire”. 

Nonostante la rivoluzione digitale in atto, Merano resta sempre un evento vicino alla città e al suo territorio. “Tutta la città sarà, come sempre, coinvolta – dice il patron del festival – penso alla Wine Hunter Hotel Safari, con una decina di hotel del centro coinvolti, dove si potranno fare assaggi. Ci teniamo molto perché serve innanzitutto per integrare tutta la città, ma anche per dare visibilità agli hotel stessi”.

Ed è proprio in termini di contatto con il territorio e di valorizzazione delle sue bellezze che Helmuth Köcher presenta la sua ultima, grande, idea: il WineHunter Tour. Un vero e proprio festival itinerante per portare il concept del Merano tra i borghi d’Italia, con l’obiettivo di promuovere le loro eccellenze culturali, enogastronomiche e architettoniche.

“Già prima dell’emergenza Covid-19 avevo pensato a tour per mettere in evidenza i vini premiati in tutto il territorio italiano – rivela Helmuth – poi, il progetto è diventato sempre più consistente. Quest’estate sono stato a Pietragalla, in Basilicata, ho visto questi antichi metodi di vinificazione e le cantine scavate nel tufo; così mi sono convinto che volevo davvero organizzare un tour per l’Italia per conoscere il vero Paese, dove la vita rispetta le tradizioni e la cultura”.

“Un progetto di lungimiranza, per diventare non più solo cacciatori di vino, ma anche cacciatori di borghi, esperienze, realtà eccezionali – aggiunge Andrea Pilotti partner per The WineHunter Tour nei borghi d’Italia – Durante il lockdown ci confrontavamo e pensavamo che sono tanti i borghi che meritano di vivere quello che Merano da tanti anni vive grazie al festival”. 

Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti anche Angelo Carrillo partner per Naturae et Purae bio&dynamica e premio Zierock, e Dante Stefano Del Vecchio partner per Territorium Campania Felix. Carrillo ha spiegato il programma di Naturae et Purae bio&dynamica, che quest’anno si focalizzerà sul tema della fermentazione – sia per quanto riguarda il vino che il cibo. “La novità – spiega Carrillo – è “Madre Nostra”, dedicato al lievito madre. Un tema che vuole coinvolgere non solo panificatori, ma anche pizzaioli, per far avvicinare la pizza a questa lievitazione”.

Del Vecchio, invece, ha ricordato la solida partnership tra il Merano e la Campania, anticipando il nome di alcuni ospiti d’eccezione, come Umberto de Martino, chef di origine campane che durante il lockdown, a Bergamo, ha realizzato 500 pasti al giorno per la CroceRossa di Bergamo. “Helmuth è stato bravo a ridisegnare quest’edizione del Merano anche per dare una speranza a tutto il mondo del vino – afferma Del Vecchio – La Campania sarà presente con i suoi prodotti di punta, come con la colatura di alici di Cetara riconosciuta DOP recentemente e la Mozzarella di Bufala, e i suoi tanti produttori e vini, dal Fiano al Taurasi all’aglianico alla Falanghina”.

Appuntamento, dunque, al 6 novembre, per l’inizio del Merano Wine Festival, Non resta che fare il conto alla rovescia.

https://meranowinefestival.com/wp-content/uploads/2020/08/MWF2020_ITA.pdf

Related Posts

Ultimi Articoli