I dati sulle giacenze della Uiv? Vanno letti bene

Secondo Santandrea e Nannetti c’è il rischio concreto che manchi il vino da destinare al mercato

Sono stati diffusi i dati sulle giacenze da di Uiv. I dati parlano di giacenze pari a 47 milioni di ettolitri, il 10% in più dell’annata 2016/17. Con questi numeri la scarsità di vino dovuta a una vendemmia non particolarmente abbondante non sarebbe un problema. La situazione è invece più complessa di quella che potrebbe apparire, come ha sottolineato Ruenza Santadnrea, coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari.

Al 27 novembre, durante l’incontro tra il Ministero delle Politiche Agricole e i rappresentai della filiera vitivinicola, i dati in possesso erano aggiornati al 31 luglio. Altro dato mancante, quello ufficiale sulla produzione 2017, ancora provvisionale, che parla di 40 milioni di ettolitri di vino nelle cantine del Belpaese. Fermo restando che i 47 milioni di ettolitri di giacenze sono un dato reale, ma complessivo e tutt’altro che realistico, il totale dice 87 milioni di ettolitri di vino in cantina, ben 6,5 milioni in meno del 2016, quando il totale era di 93,5 milioni di ettolitri.

Il dato importante, infatti, riguarda il vino effettivamente disponibile per il mercato, e se dal totale togliamo tutto il vino imbottigliato in affinamento, quello ancora stoccato in cantina ma già venduto, e quello tenuto strategicamente fermo da alcuni produttori per tenere alti i prezzi, ecco che il risultato è ben diverso. Forse tre 12 mesi, sostiene Marco Nannetti, neo presidente del Gruppo Cevico, ci ritroveremo con le cantine vuote.

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