Galileo Galilei e il vino

Il 21 settembre nel Complesso Monumentale di Astino un incontro organizzato dal Seminario Veronelli

Il fondatore della scienza moderna, Galileo Galilei, ebbe con il vino un legame profondo. Lo scienziato lo definiva poeticamente “sangue della terra” e “luce del sole mescolata con l’umido della terra”. Questa passione è al centro dell’incontro “Galilei e la consolazione nell’esilio: il vino, la vite e la nuova scienza” organizzato da Fondazione Mia, in collaborazione con Seminario Permanente Luigi Veronelli in programma il 21 settembre nel Complesso Monumentale di Astino (Bergamo) all’interno della rassegna “Astino Incontri”. La voce narrante dell’incontro sarà, Alberto Natale, studioso di letteratura e di antropologia alimentare del Centro Studi Piero Camporesi (Università degli Studi di Bologna).
“Negli ultimi anni di vita, dal 1631 al 1642, a seguito del ben noto processo per eresia, il celebre scienziato – racconta Natale – visse agli arresti domiciliari nella sua dimora di Arcetri alle porte di Firenze, trovando sollievo alle tristezze della vecchiaia e della solitudine nella viticoltura, nello studio dell’idraulica della vite e nella produzione di vino con l’unica saltuaria compagnia della figlia Maria Celeste, monaca di clausura”.
Il Seminario sarà accompagnato dalla degustazione di tre vini selezionati e presentati da Andrea Bonini, Direttore del Seminario Permanente Luigi Veronelli e Coordinatore dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli.

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