Ga-Vino: il professor Sirca racconta il progetto per una vigna più sostenibile

Si chiama Ga-Vino ed è un progetto portato avanti in Sardegna per combattere gli sprechi di risorse idriche nel vigneto. Innovazione a sostegno della sostenibilità, come ci racconta il professor Costantino Sirca, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Sassari

 

L’irrigazione dei vigneti, in Sardegna, è sempre più smart. L’obiettivo del progetto Ga-Vino – realizzato dall’Università degli studi di Sassari in collaborazione con l’Università di Cagliari, AGRIS Sardegna e CNR – IBIMET – è quello di migliorare la gestione delle risorse idriche nel vigneto servendosi dell’aiuto delle più moderne tecnologie.
Ma Ga-Vino non è l’unico esempio: sono ben trentacinque i progetti realizzati in Sardegna grazie ai finanziamenti del POR FESR 2014-2020 – un documento tecnico contenente le scelte e le strategie elaborate di comune accordo tra gli organi politici e tecnici della Regione, le parti istituzionali, economiche e sociali e la società civile. Il fine ultimo da tenere in considerazione è sempre quello di favorire ricadute concrete sul sistema imprenditoriale regionale: agroindustria, dunque, ma anche turismo, bioeconomia e, addirittura, aerospazio.
Ma torniamo a Ga-vino: di cosa si tratta e perché le aziende agricole dovrebbero investire in questo? Ne abbiamo parlato con il professor Costantino Sirca, docente del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari e responsabile scientifico di Ga-Vino.

 

Ga-Vino è un progetto che ha al centro l’innovazione. Com’è nata l’idea?

Una nostra indagine a livello regionale ha evidenziato come, tranne rare eccezioni, l’irrigazione venga ancora gestita in maniera soggettiva, basandosi spesso sull’esperienza. Questo può causare spreco di risorse e, più in generale, inefficienze nel raggiungimento degli obiettivi aziendali preposti. La tecnologia attualmente disponibile, in termini sia di sensoristica sia di trasmissione dati, offre indubbi vantaggi potenziali al viticoltore, ma c’è bisogno di un maggiore scambio di conoscenze tra mondo della ricerca e aziende e di un ulteriore sforzo per adattare i sistemi tecnologici e innovativi disponibili in termini di facilità d’uso per l’utente finale. Questi sono i nostri principali obiettivi, oltre a lavorare per aumentare la conoscenza dei produttori verso l’utilizzo di pratiche gestione sostenibili dal punto di vista ambientale, aspetto sempre più ricercato dal consumatore finale.

 

Cambiamenti climatici, innalzamento delle temperature, mancanza d’acqua sono problemi all’ordine del giorno. In che modo la Sardegna ne ha risentito?

I nostri studi più recenti, effettuati nell’ambito dell’elaborazione della Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, evidenziano come, anche in Sardegna, il clima sia già cambiato. Stiamo già sperimentando un generale aumento delle temperature medie ed estreme e una riduzione delle precipitazioni totali, soprattutto in estate, con conseguenti periodi prolungati di siccità. Inoltre, è evidente anche un aumento nella frequenza e intensità di eventi estremi (siccità, ma anche precipitazioni intense in periodi limitati, gelate primaverili, ecc.). Questi rappresentano la maggiore criticità per il futuro. Ci aspettiamo che, nei prossimi anni, avremo una maggiore durata e frequenza di condizioni di siccità (non solo estiva, ma anche durante altre fasi delicate del ciclo produttivo della vite) e un aumento di eventi estremi di precipitazione, concentrati in brevi periodi, che possono provocare danni sia in termini di quantità che di qualità del vino. È indispensabile, quindi, essere preparati per gestire in maniera efficace ed efficiente queste sfide che la viticoltura di oggi si trova ad affrontare.

 

Andiamo un po’ più nel dettaglio: quali sono le tecnologie che il progetto Ga-Vino sta sviluppando?

Oltre all’aspetto divulgativo, lavoriamo con le aziende principalmente su sensori di nuova generazione e sistemi di trasmissione dati, nell’ambito dei concetti attuali della smart agriculture, che consentano il monitoraggio automatico e continuo dello stato idrico del vigneto e la trasmissione di questa informazione in tempo reale al viticoltore, consentendo l’adozione di azioni relative all’irrigazione in funzione degli specifici obiettivi produttivi e dello status eco-fisiologico del vigneto. Si lavora in particolare su strumenti e sensori a basso costo, di facile uso e installazione, che consentono sia di stabilire il momento ottimale dell’intervento irriguo sia le quantità di acqua da somministrare.

 

Oltre ad aiutare l’ambiente, perché per le aziende può essere utile investire in queste nuove tecnologie?

I vantaggi sono evidenti. In primo luogo, utilizzare razionalmente la risorsa idrica significa non sprecarla, risparmiare e quindi incrementare i margini di reddito. L’utilizzo sostenibile e consapevole della risorsa idrica, al quale il progetto dedica anche una specifica attività, in particolare in un contesto di cambiamenti climatici che porta ad una maggiore aleatorietà nella disponibilità della risorsa, può essere sfruttato anche in termini di marketing dalle aziende in un mercato che vede il consumatore sempre più attento agli aspetti legati alla sostenibilità ambientale del processo produttivo

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