Franciacorta Ecofriendly

Intervista a Silvano Brescianini, Vicepresidente del Consorzio Franciacorta con delega tecnica

silvano brescianiniIl Consorzio del Franciacorta si è aggiudicato il Premio Ecofriendly 2014 della Guida ViniBuoni d’Italia: perchè tanta attenzione e sensibilità alla tematica ambientale?

“Da sempre il Consorzio è attento e rispettoso nei confronti dell’ambiente e del territorio,  come è stato dimostrato concretamente attraverso i progetti realizzati nel recente passato. Mi riferisco all’esperienza pluriennale della Precision Farming (che consente di attuare una viticoltura di precisione utile a dosare ogni intervento in favore dell’economia aziendale ma soprattutto dell’ambiente), alla formazione tecnica rivolta alle aziende da parte del Consorzio e indirizzata a proporre scelte mirate utili a ridurre il più possibile gli interventi, a incrementare la biodiversità, a tutelare il nostro territorio, per il quale sosteniamo sia necessaria un’idea condivisa di sviluppo che valorizzi l’identità del Franciacorta e della Franciacorta attraverso un maggiore impegno delle realtà che vi insistono e che da esso traggono vantaggi e risorse. Ecco perché ci siamo costituiti anche come soggetto protagonista partecipando al tavolo di regia pubblico-privato e aderendo all’accordo ‘Terra della Franciacorta’. Un progetto lungimirante che auspichiamo possa garantire al territorio la possibilità di esprimere tutte le numerose potenzialità che lo contraddistinguono, facendo leva sulla valorizzazione dei beni ambientali, della sua storia, delle tradizioni.
L’ultima esperienza in ordine cronologico, sempre in materia di sostenibilità, è il progetto Ita.Ca®, per cui abbiamo ricevuto il prestigioso riconoscimento da parte di ‘Vini buoni d’Italia’: il premio Ecofriendly 2014. Un’esperienza iniziata nel 2010 con l’entusiasmo di numerose aziende tra le più rappresentative della realtà franciacortina, che si sono proposte volontariamente per questo programma di monitoraggio delle emissioni dei gas effetto serra”.

Quali sono i principali dati registrati in questi anni grazie all’adozione del sistema Ita.Ca® ?

franciacorta
Credits: Fabio Cattabiani

“L’obiettivo di Ita.Ca® è innanzitutto identificare all’interno della filiera di produzione vitivinicola (campo, cantina, rappresentanze) le attività a cui è legata l’emissione di gas serra. Qui vanno intesi anche i consumi energetici che, emettendo CO2, contribuiscono all’effetto serra. Tre sono così gli ambiti identificati:
emissioni derivanti da fonti fossili consumate in azienda o comunque da attività direttamente imputabili ad essa (riscaldamento, trasporti, parco macchine, perdite di carbonio dal suolo etc.); emissioni generate dall’energia elettrica prodotta altrove, ma trasportata e consumata in azienda; emissioni attribuibili ai processi di produzione dei materiali acquistati dall’esterno e di smaltimento dei rifiuti.
I dati rilevati mostrano che le emissioni maggiori possono derivare dai processi di produzione dei materiali acquistati dall’esterno e di smaltimento dei rifiuti; al secondo posto i consumi di elettricità e infine al terzo le emissioni dirette di attività aziendali (es. la gestione del suolo vitato). Da studi recenti è stato dimostrato che il carbonio immagazzinato nel suolo non viene rilasciato sotto forma di CO2 o CH4 in atmosfera. Più carbonio viene bloccato permanentemente nel suolo sotto forma di sostanza organica, meno ne rimane in atmosfera sotto forma dei due principali gas ad effetto serra. Le indagini più recenti ci portano a considerare, con atteggiamento prudenziale, che i modelli viticoli franciacortini possano immobilizzare 15 tonnellate/ettaro di CO2 per anno. Considerando la media delle emissioni, quindi, è possibile stimare, per la Docg Franciacorta, un credito di quasi 12 tonnellate/ettaro per anno”.

Quali sono gli obiettivi futuri del progetto?

“L’obiettivo principale è quello di incrementare quanto più possibile la superficie monitorata in modo da rendere sempre più efficiente la filiera nell’ottimizzazione delle risorse, con conseguente riduzione delle emissioni.
Allo stesso tempo vorremmo migliorare ulteriormente la gestione dei vigneti, fare scelte operative e di cantina sempre più sostenibili, razionalizzare gli spazi, progettare interventi strutturali come l’interramento, illuminazione e la ventilazione naturale, o, ancora, l’automazione, gli impianti per le energie rinnovabili e molto altro.
Evidentemente questo territorio ha intrapreso un percorso virtuoso di attenzione ed impegno testimoniati da un netto miglioramento del proprio bilancio globale di CO2 scambiata. Dal 2010 ai primi mesi del 2013 sono state abbattute le emissioni di gas serra per ben 3.000 tonnellate (relativamente all’area monitorata). Ora proseguiamo con la certezza che la strada intrapresa potrà portare solo buoni frutti, e non solo per Franciacorta”.

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