Flavescenza dorata: è ancora disobbedienza in Francia

Le autorità rispondono a suon di denuncia e con la convocazione in tribunale

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Il vigneron Thibault Liger-Belair

Questa volta siamo nel Beaujolais e il vignaiolo oppositore si chiama Thibault Liger-Belair.  L’emulo di Emmanuel Giboulot – colui che fece nel 2013 il gran rifiuto e si beccò prima una denuncia penale commutata poi dal tribunale di Digione in una semplice multa, leggi qui – per opporsi punta alle falle burocratiche del sistema.

I suoi vigneti biodinamici di Moulin-à-Vent si trovano infatti a Nuits-Saint-Georges, fra il dipartimento di Rhône e quello di Sâone-et-Loire ed è solo quest’ultimo che obbliga i produttori ad effettuare i trattamenti.

A “Wine Searcher” il produttore spiega: “Dalla prefettura di Rhône non ho ricevuto nessuna comunicazione riguardo a trattamenti obbligatori, e poi la malattia ha colpito le viti a Mâconnais, a 40 km dalla mia azienda, e sempre tra filari di Chardonnay, mentre io coltivo solo Gamay”. “Non capisco perché debba trattare con dei pesticidi le mie viti – continua il vignaiolo – senza neanche la certezza di sapere se e quali danni potrebbero portare non solo alle piante, ma al suolo ed alla salute”.
Le autorità, dal canto loro, non sembrano per nulla impressionate dalle motivazioni del vigneron e gli hanno ingiunto di presentarsi al tribunale di Villefranche-sur-Saône per il 19 maggio. To be continued…

 

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