Export Usa: Italia in crescita dell’1,5% nel primo trimestre del 2017

I dati dell’Italian Wine & Food Institute confermano l’Italia fornitore leader del mercato americano con 600.920 ettolitri (+1,3%) e 306 milioni di dollari (+1,5%)

Continua il buon andamento dell’export vinicolo italiano negli Usa. Stando, infatti, ai dati forniti dall’Italian Wine & Food Institute, nel primo trimestre dell’anno si è registrato un aumento del 1,3% in quantità e del 1,5% in valore. Al tempo stesso, presenta ottimi risultati anche il mercato di importazione americano, che nei primi tre mesi dell’anno ha conosciuto una crescita del 10% in quantità e del 7,3% in valore. Ed è proprio qui, in un mercato di importanza primaria, che, con 600.920 ettolitri (+1,3%) e 306 milioni di dollari(+1,5%), il Bel Paese si conferma leader in volume (24,1%) ed in valore (30,4%) tra i Paesi esportatori. Esportatori che, incessantemente, si scambiano di posizione in graduatoria: “in quantità l’Australia è ora al secondo posto avendo superato il Cile, sceso al terzo posto – spiega l’Istituto – seguito a sua volta, dalla Francia e dalla Nuova Zelanda che ha scavalcato l’Argentina. Seguono a distanza la Spagna e la Germania . La classifica cambia invece in valore: dopo l’Italia, sempre al primo posto, vi è infatti la Francia, seguita dall’Australia e dalla Nuova Zelanda. Seguono il Cile, l’Argentina, la Spagna e la Germania”.

Continue e considerevoli variazioni che, nel caso di Australia, Cile, Nuova Zelanda ed Argentina, sono imputabili secondo l’analisi di Lucio Caputo, presidente dell’Italian Wine & Food Institute, “al fatto che tali Paesi (a differenza di Italia e Francia) esportano notevolissimi quantitativi di vino sfuso che viene poi imbottigliato negli Stati Uniti o utilizzato per tagliare vini di produzione locale. Gli ordini per tali vini, fortemente condizionati dal prezzo, sono infatti condizionati dalle mutevoli condizioni di mercato, che fanno spostare gli ordinativi da un Paese all’altro, creando questo costante sali e scendi fra i paesi fornitori”.

Nello specifico, le importazioni dall’Australia sono risultate pari a 569.820 ettolitri (+42,7%) per un valore totale di 97 milioni di dollari (+1,8%), mentre il Cile ha raggiunto i 405.340 ettolitri (-5,5%), con 74 milioni di dollari (+15,5% in valore). Buoni risultati per la Francia, giunta a 291.600 ettolitri (+16%), per 243 milioni di dollari (+17,6%), così come la Nuova Zelanda, a 186.180 ettolitri (+11,5%), per un valore 99 milioni di dollari (6,4%). A seguire, l’Argentina con 180,350 ettolitri (-7,3%) per 66 milioni di dollari (+7,5%).

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