Export di vino nel 2014: rallentamenti in Cina e Russia

Come fare? Lavorare sulla qualità del prodotto esportato per ottenere un riposizionamento.

germania

Da Wine Monitor arriva un dato che il mondo vinicolo avrà modo di elaborare: non ci si deve allarmare ma comunque vale la pena riletterci sopra. Le stime per l’export del nostro vino, infatti, dicono che il 2014 avrà una progressione lievissima, quasi impercettibile (+1%) rispetto al 2013. La notizia colpisce non tanto di per sè quanto se si mette a confronto questo dato con quelli degli anni precedenti: oltre il 9% di crescita registrato tra il 2009 e il 2013. Dunque, quest’anno si è decisamente rallentato con le esportazioni. Il calo c’è soprattutto in Cina e Russia, mentre va meglio in Giappone e resta stabile il mercato inglese, tenuto su specialmente grazie agli spumanti.

VinoSfuso

Tra le diverse cause del rallentamento ipotizzabili, una riguarda la presenza dello sfuso nel mercato tedesco, dove – afferma il Responsabile Wine Monitor di Nomisma Denis Pantini – i nostri vini hanno subito uno “spiazzamento” dovuto al vino spagnolo, più competitivo. Va ricordato che la metà dello sfuso di casa nostra viene assorbito proprio dalla Germania.
Sfuso a parte, una delle ricette (ammesso che ne esistano) per far lievitare cifre e percentuali e recuperare terreno la dà proprio Pantini, secondo cui “occorrerà mettere in atto diverse strategie, tra cui quelle di riposizionamento anche qualitativo, in grado di spuntare prezzo medi più elevati per i nostri vini”.

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