Finisce oggi la prima edizione del Salone del Vino a Torino

Si conclude oggi la prima edizione del Salone del Vino a Torino che, dal 4 al 6 marzo, ha animato quattro luoghi simbolo del capoluogo piemontese. Il Museo del Risorgimento, la Cavallerizza Reale, Palazzo Birago e Palazzo Cisterna, che per l’occasione si sono trasformati in un grande spazio espositivo dove accogliere produttori, consorzi ed enoteche regionali.

Sin da subito, l’evento ha voluto porsi come punto di riferimento per curiosi e appassionati, professionisti del settore, distributori e ristoratori, dando loro l’occasione di degustare una varietà di vini locali: dall’Alto Piemonte alla Val di Susa, dal Monferrato all’Astigiano, arrivando fino alle colline tortonesi e di Ovada. Senza dimenticare il territorio cuneese, dal cuore delle Langhe e del Roero, fino ai territori della Val Bormida, ai confini con la Liguria.

Museo del Risorgimento. Immagine di: Salone del Vino di Torino
Museo del Risorgimento. Immagine di: Salone del Vino di Torino

Il Sindaco Stefano Lo Russo ha espresso con queste parole l’entusiasmo nei confronti dell’evento. “L’enogastronomia, con tutte le sue eccellenze, fa parte della cultura di una regione che diventa attrazione e identità per l’intero territorio piemontese e, in particolare, torinese. Con questa prima edizione vogliamo sostenere quella che è una delle vocazioni del nostro territorio. Intendiamo promuovere Torino nel mondo e con il Salone valorizzeremo un settore che crea lavoro e al contempo fa parte della nostra identità“.

Non solo degustazioni, ma anche masterclass

Guardando il programma di questa prima edizione del Salone del Vino di Torino appare evidente come ampio spazio sia stato dedicato non solo all’esposizione delle cantine, ma anche a incontri, degustazioni, cene e masterclass. Enzo Pompilio D’Alicandro, Vicepresidente della Camera di commercio di Torino, ha spiegato come la sede istituzionale di Palazzo Birago abbia accolto masterclass e incontri volti ad approfondire argomenti legati all’enoturismo e all’impatto dei cambiamenti climatici sulla viticoltura.

Grande attenzione è stata dedicata alle questioni riguardanti sostenibilità, innovazione, cambiamenti climatici, enoturismo e futuro nel mondo del vino. “Promuoviamo la presenza all’evento dei nostri produttori e dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino; rilanciamo, infine, la nostra selezione Torino DOC che raccoglie 44 aziende e 165 vini torinesi, con la nuova guida appena pubblicata. Proseguiremo, poi, durante tutto il corso dell’anno con le nostre attività di promozione della viticoltura torinese, nell’ambito di manifestazioni autunnali come Portici Divini-Vendemmia Torino e grandi eventi cittadini come ATP Finals“.

Un’idea che parte da lontano

Patrizio Anisio, Direttore del Salone del vino di Torino, ha spiegato come il Salone sia un progetto in lavorazione da anni. “Siamo partiti da piccoli eventi, passando attraverso manifestazioni più strutturate durante tutto l’anno e siamo arrivati a immaginare un grande evento cittadino. Una manifestazione che porti al centro i nostri territori e che ospiti a Torino, produttori, consorzi e operatori che, grazie al proprio lavoro, rendono ogni giorno la nostra regione un’eccellenza a livello internazionale.

L’incontro tra la cultura enogastronomica e i luoghi storici simbolo della nostra città è una peculiarità che vogliamo sviluppare e in cui crediamo molto. Siamo felici ed orgogliosi che la Camera di commercio di Torino, la Città di Torino e la Regione Piemonte abbiano deciso di promuovere e sostenere la nostra iniziativa.”

Già un mese fa, la pagina Instagram dell’evento rivelava la presenza di oltre 250 cantine e produttori. Le accattivanti grafiche di Simone Vona, che ben conosce il territorio torinese e che aveva già curato la creazione del logo di Turismo & Provincia e Torino Capitale dello Sport 2015, hanno contribuito a incuriosire il pubblico sui social, anche chi normalmente non si interessa di questo settore.

I luoghi del Salone del Vino di Torino

Durante la tre giorni, il pubblico del Salone ha avuto l’occasione di immergersi negli spazi di Museo del Risorgimento e Palazzo Carignano che ospitano oltre sessanta produttori in uno speciale spazio espositivo. Il Museo è diventato la dimora ufficiale di Gambero Rosso, che ha presentato la sua selezione di produttori piemontesi e un’area ospiti che vede protagoniste venti grandi cantine da tutta Italia, all’interno di un calendario di dieci degustazioni gratuite (fino a esaurimento posti).

Immagine del Salone del Vino di Torino
Immagine del Salone del Vino di Torino

Tra i luoghi del Salone anche la Cavallerizza Reale, patrimonio UNESCO, che ha accolto più di cento aziende vitivinicole, in collaborazione con Go Wine e Fisar Torino, insieme a consorzi ed enoteche provenienti da tutta la regione. Un’intera area è stata dedicata ai vini naturali. Un’altra ha ospitato l’Arena dei talk, con un ricco programma di presentazioni, dibattiti e degustazioni. 

Nell’area esterna del Cortile della Corte Mosca il pubblico ha potuto scoprire una sezione dedicata allo street food con le migliori proposte del territorio.

OFF Salone

Dal 28 febbraio al 6 marzo la città ha anche ospitato un fitto palinsesto di appuntamenti OFF. Oltre 100 eventi diffusi in più di sessanta location dislocate in diverse zone della città, sia in centro che nelle periferie. Protagonisti insieme ai produttori, i ristoranti, le piole, le enoteche e i luoghi cult della città, fra cene, artisti, scrittori, degustazioni e tanto spettacolo.

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