Enoteche: i fatturati calano del 50-80%

Vinarius, associazione delle enoteche d’Italia, scrive al Ministro dello Sviluppo Economico

Anche le enoteche italiane stanno inevitabilmente riportando gravi perdite di fatturato a causa dell’emergenza sanitaria provocata dalla diffusione del Coronavirus.
Da una recente indagine di Vinarius, l’associazione delle enoteche d’Italia, estesa anche alle realtà non associate, è emerso un calo di fatturato tra il 50% e l’80% dall’inizio dell’emergenza. Il dato è scaturito dall’analisi di un campione di 105 locali di tutto il Paese, sondati dall’organizzazione, che racconta anche di come le enoteche stanno affrontando questo periodo difficilissimo: il 22%, spiega l’indagine, ha deciso di rimanere chiuso, e il 25% di rimanere chiuso m effettua consegne a domicilio. “Il rimanente 53% che ha infine deciso di rimanere aperto e di effettuare consegne a domicilio, dimostra come le enoteche siano diventate in questo momento di incertezza dei punti di riferimento per il territorio per l’offerta di beni di prima necessità come acqua, pasta ed altri generi alimentari. Noi come Vinarius – spiega Andrea Terraneo presidente dell’organizzazione – abbiamo da subito consigliato ai soci che ne avevano il permesso visto il decreto, di rimanere aperti nell’ottica di svolgere un servizio alla comunità come punti di reperibilità di generi alimentari contribuendo così ad evitare afflussi eccessivi e assembramenti nei punti commerciali della Gdo”.
L’organizzazione Vinarius collabora con gli associati dall’inizio della crisi, consigliando alle enoteche di attivare ed incentivare il servizio di consegna a domicilio e, tramite una mappatura delle aziende socie, ha messo a disposizione un elenco delle enoteche aperte scaricabile dal sito dell’associazione.
“Preso atto di questa grave difficoltà – puntualizza il presidente Terraneo – che il settore sta vivendo unitamente a molti altri, all’inizio di aprile, Vinarius ha deciso di firmare una lettera indirizzata al Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli non tanto per domandare imponenti aiuti economici bensì per chiedere l’invito a partecipare ai tavoli di consultazione che il Ministero vorrà istituire per ridare il via alle attività economiche del Paese. Mettendo a disposizione nuove idee, nuove energie, nuove motivazioni e competenze – si legge nella lettera – l’organizzazione si propone come interlocutore per apportare un fattivo contributo di idee per la ricostruzione dell’economia nazionale”.

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