Dop e giacenze: focus Toscana

Analisi delle giacenze, prospettive di crescita sui mercati e valutazione della distillazione per i vini a Denominazione di origine; in seguito il pensiero delle varie cantine toscane.

Il presidente del Consorzio Giovanni Busi afferma: “Le problematiche collegate al Covid hanno influito relativamente sulle giacenze del Chianti. La nostra denominazione in Italia vende circa il 70% nella Gdo, e all’estero si arriva a circa il 75%. Se le grandi aziende non hanno quindi avuto particolari problemi, quelle piccole (ossia la stragrande maggioranza della denominazione) che veicolano i propri vini nel canale Horeca hanno subito danni molto forti. Queste cantine potrebbero ricorrere alla distillazione solo nel caso che i prezzi coprano quelli di produzione, altrimenti per loro non sarebbe conveniente”. Carlotta Gori, direttrice del Consorzio Chianti Classico, ci dice che le giacenze sono aumentate del 10% e che sono da riferire alla grande abbondanza della vendemmia 2019.

A San Gimignano la situazione è diversa, l’aumento dell’8% delle giacenze è probabilmente dovuto al Covid. Irina Strozzi, presidente del Consorzio, infatti ricorda che “la Vernaccia tradizionalmente inizia la sua vera commercializzazione a primavera, e visto che le nostre aziende vendono soprattutto nei canali Horeca, il lockdown ci ha molto penalizzato. Le nostre aziende la vendemmia verde la fanno ormai di regola e quindi la misura prevista dal governo da noi non ha avuto un particolare seguito. Per quanto riguarda la possibilità di destinare il vino alla distillazione, questa potrebbe essere interessante per noi solo se copre i costi di produzione, che a San Gimignano si aggirano intorno ai 130 euro a ettolitro”.

Il presidente del Consorzio Vino Nobile Andrea Rossi vede in questa crisi anche un’opportunità, e afferma: “Stiamo anche sensibilizzando i soci a una riduzione del 10% della giacenza in modo da evitare speculazioni sui prezzi. La distillazione è una possibilità alla quale prima non siamo mai ricorsi, ma che sicuramente in una annata come questa potrebbe rappresentare una valvola di sfogo per le aziende. Tuttavia pensiamo a una possibile distillazione di crisi relativa solo al Rosso di Montepulciano Doc, ma non al Nobile di Montepulciano Docg”.

Da luglio il Consorzio del Morellino ha un nuovo presidente, Bernardo Guicciardini Calamai, che racconta come le giacenze del vino siano solo leggermente superiori a quelle del 2019. “Riteniamo che quella del Morellino sia una denominazione in equilibrio, e per la vendemmia 2020 stimiamo volumi che non dovrebbero creare eccedenza di prodotto. Per quanto ci riguarda pensiamo che la vendemmia verde e la distillazione non debbano essere considerate come gli unici strumenti per sostenere una viticoltura di qualità e dare un supporto alle aziende. Riterremmo quindi necessario destinare questi fondi alla promozione delle denominazioni partendo dal mercato interno e, appena sarà possibile, a quelli esteri”.

Anche a Montalcino il 2019 è stato un anno abbondante e il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci afferma che “questo fattore, insieme all’uscita di un’annata scarsa come il 2014, ha creato un aumento fisiologico delle giacenze che non è poi così preoccupante. Il Brunello sta reagendo bene, mentre il Rosso di Montalcino sta oggettivamente riscontrando maggiori difficoltà sul proprio segmento di mercato. Stiamo lavorando sulle migliori condizioni del credito e sulla salvaguardia del valore del prodotto, ma c’è assolutamente bisogno, per il prossimo anno, di un’accelerazione sul fronte della promozione, istituzionale e non, del prodotto Italia nel mondo. La distillazione potrebbe essere meritevole di considerazione se il prezzo risultasse congruo per tutte le denominazioni.”

infine, la situazione all’interno del territorio della Doc Maremma, come in Chianti Classico, anche qui l’aumento delle giacenze è dovuto principalmente all’abbondanza della produzione del 2019, come afferma il presidente del Consorzio Francesco Mazzei. Che aggiunge: “E’ comunque evidente che la chiusura dei canali Horeca durante il lock down non abbia aiutato. In ogni caso le giacenze sono sotto controllo e con la nuova vendemmia, piuttosto scarsa, andremo a riequilibrare le scorte. Per quanto riguarda la distillazione, è una misura che il nostro Consorzio può accettare solo ed esclusivamente se basata su prezzi adeguati al valore del prodotto. In questo senso una differenziazione dei prezzi su base regionale potrebbe essere una soluzione in grado di valorizzare maggiormente le produzioni di alta qualità come quelle della nostra Toscana.”

Fonte: Il Corriere Vinicolo

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