Decreto Cura Italia, il parere del Consorzio Vino Chianti: “Misure insufficienti per tutelare le cantine”

Emergenza Coronavirus, Consorzio Vino Chianti: “Decreto Cura Italia non basta. Serve altro.” Mercati bloccati, ma in cantina il lavoro non si ferma

 

Le misure varate nel decreto Cura Italia non sono sufficienti per far fronte alle difficoltà incontrate dalle cantine in questo momento: questo il parere del Direttore del Consorzio Vino Chianti Marco Bani e del suo Presidente, Giovanni Busi.

Il decreto, sottolinea Bani,non soddisfa le nostre aspettative  in termini di stanziamento dei fondi assegnati per gli interventi a favore delle imprese, in termini di provvedimenti in campo tributario-fiscale, in materia previdenziale e di lavoro e previdenza sociale né tantomeno nel campo del credito”. A non convincere è anche il rinvio delle attuali scadenze al mese di maggio quando, secondo le previsioni degli esperti, saremo ancora nella fase calante dell’epidemia. In quel periodo, aggiunge Bani, “Le aziende saranno alle prese con i problemi di liquidità per il perdurare della crisi del mercato e dei consumi e quindi nell’impossibilità di far fronte alle scadenze”.

Una situazione delicata per il mondo del vino del Belpaese che, dopo la chiusura di bar e ristoranti in Italia, deve ora affrontare anche il blocco dei mercati europei, statunitensi e sudamericani. Il tutto mentre il lavoro in vigna continua: la natura, infatti, non conosce rinvii. “La Cina, in lenta ripresa, è un mercato nuovo che non potrà in nessun modo compensare il fermo dei nostri riferimenti storici.” afferma il Presidente Giovanni Busi “Va bene tutelare i dipendenti per le imprese costrette a fermarsi, ma nel nostro caso gli operai sono tutti al lavoro perché le nostre attività seguono il ciclo vegetativo delle piante, che si sussegue a prescindere da calamità e pandemie: almeno nella fase attuale ci servirà a ben poco la cassa integrazione, a noi servono interventi a sostegno delle aziende che devono continuare a produrre ma non possono e non potranno vendere”.

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