Controlli anticontraffazione in aumento

Tolleranza zero contro i furbetti del vino.

zanette
Foto da discoverproseccowine.it

È guerra aperta ai “furbetti” del Prosecco. Dopo i molteplici tentativi di sensibilizzazione andati a vuoto, si è infatti deciso di cambiare strategia e di adottare le maniere forti contro le irregolarità in costante aumento. Un approccio mirato, atto a punire severamente chi sgarra e che consiste in un’intensificazione dei controlli negli esercizi commerciali.

“È finito il tempo della comprensione, inizia la tolleranza zero” – commenta Stefano Zanette, presidente Consorzio Doc Prosecco – “Tutti gli operatori dei diversi punti vendita, grazie anche alla collaborazione avviata con le associazioni di categoria, sono informati: l’unico Prosecco che possa essere servito è quello in bottiglia. Naturalmente parliamo di bottiglia dotata di contrassegno di Stato, ovvero la fascetta stampata dalla Zecca, unico strumento capace di garantire il Prosecco originale”. Purtroppo, anche in Veneto e nel Trevigiano, sono ancora molto alte le probabilità di vedersi servire un falso che, contrariamente a quanto stabilito dalla legge, non ha rispettato il Disciplinare in tutte le sue fasi di produzione e non ha superato i controlli e le verifiche richieste per la fascetta della Zecca. Un iter obbligato, che i disonesti si apprestano prontamente ad aggirare per evitarne i costi; ovviamente a discapito di quei produttori che agiscono nel pieno rispetto dei dettami legislativi.

“Non si tratta di furbetti. Non più. Sono atti di vera illegalità e come tali vanno perseguiti”- ha precisato Zanette -“Gli esercenti, soprattutto quelli operanti nella regione produttiva del Prosecco, dovrebbero essere i primi ambasciatori, invece troppo spesso fanno il gioco contrario agli interessi del proprio territorio. Quelli che sgarrano, danneggiano anche i tanti, virtuosi colleghi che rispettano le regole. Non possiamo dissipare un patrimonio costruito con fatica dalle oltre 20 .000 famiglie di agricoltori veneti e friulani che hanno lavorato decenni per portarlo al successo di oggi. Ora che il Prosecco sta vivendo una delle sue più belle stagioni ed è diventato un driver importante per l’economia dell’intero Paese, dobbiamo sostenerlo e difenderlo dagli attacchi di coloro che lo vivono come una realtà ingombrante. Mi riferisco soprattutto ai competitor internazionali e al mercato della contraffazione”.

La battaglia del Consorzio vede la collaborazione di questo con l’Istituto Centrale per la Qualità e la Repressione delle Frodi agroalimentari.

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