Consumo vino Horeca perde 87% sul 2019. Federvini: “servono nuove alleanze”

Si torna a parlare di consumo vino e canale Horeca. Dopo le recenti dichiarazioni del Ministro Patuanelli, che ha posto l’attenzione sulla necessità di misure di sostegno per i produttori legati esclusivamente a questo mercato, ora è il presidente di Federvini, Sandro Boscaini, a intervenire. Lo fa dal “palco” dell’International HoReCa Meeting durante l’evento “L’Ho.Re.Ca. oltre il Covid, fra sostenibilità e rilancio del Made in Italy”, sottolineando come la chiusura dei canali legati all’ospitalità abbia impattato sul settore vino e distillati.

Chiusura Horeca, l’e-commerce non basta

La chiusura a intermittenza di bar e ristoranti durante questo anno di pandemia si è fatta sentire pesantemente su quei produttori che hanno nell’Horeca l’unico canale di vendita. Una sofferenza che raggiunge poi tutta la filiera. “I vini, i liquori, i distillati e tutto il settore degli aceti, con particolare riguardo all’Aceto Balsamico di Modena IGP, sono le punte di diamante dei nostri territori – sottolinea una nota di Federvini -. Rappresentano un patrimonio unico di specialità che accompagnano ed esaltano la convivialità”.

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Sandro Boscaini

“Le perdite registrate – afferma Sandro Boscaini – non sono compensate dalle vendite nel canale della GDO né dal canale e-commerce”. Non basta, dunque, il boom delle vendite online che, continua Boscaini, ha riscontrato in Italia “una performance promettente. Secondo i dati Wine Monitor Nomisma l’e-commerce registra un incremento del 105% nel 2020, rispetto al 2019, per l’acquisto di vino. L’HoReCa resta comunque il canale privilegiato, in particolare per i prodotti di gamma più alta e in generale per lo sviluppo della filiera vinicola nazionale e internazionale”.

I dati di Tradelab: consumo vino horeca più che dimezzato rispetto a 2019

Arriviamo, dunque, ai dati.  Secondo l’analisi di Tradelab riportata da Federvini, nel 2020 i vini nel canale horeca hanno perso il 37% sul 2019. Il settore spirits ha, invece, registrato – 41%. Guardando solo al mese di marzo 2021, per i vini si stima una perdita dell’87% (rispetto al 2019) e per gli spiriti una contrazione che si attesta su – 90% (rispetto al 2019).

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Come ripartire: alleanza vino e turismo

C’è, ora, l’urgenza di ripartire. Pensando al futuro, Boscaini e Federvini guardano a possibili alleanze con il turismo, altro settore fortemente penalizzato dalla pandemia. Entrambi sono accomunati dal puntare sull’eccellenza del made in Italy.

“In questo senso stiamo lavorando a una campagna europea volta a sensibilizzare la Commissione a supportare al meglio questi settori – aggiunge Boscaini – Sul fronte nazionale, invece, stiamo attivando delle alleanze con Federturismo per testimoniare l’interconnessione tra i nostri mondi. E valorizzare l’impegno comune a ricominciare in sicurezza”. 

Non si può, dunque, non tirare in ballo il tema dell’enoturismo. “Il piacere del viaggio, il piacere della gita motivata da interessi culturali, artistici, paesaggistici, sportivi, agroalimentari sappiamo che è una molla pronta a scattare” afferma Federvini in una nota. “Oggi occorre studiare anche nuove formule – conclude Boscaini – che intercettino di più la ricerca di esperienze degustative, anche come parte di un percorso di formazione. Dobbiamo lavorare meglio sulla conoscenza dei prodotti offerti in consumo, sui territori di appartenenza, accompagnare la diversa modalità di consumo, dal bicchiere alla bottiglia”.

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