Consorzio Vignaioli Trentino, l’appello: “Ridurre le rese per tutelare le denominazioni”

Di fronte al rischio di un aumento dell’offerta e di un brusco calo dei prezzi, il Consorzio Vignaioli del Trentino chiede a Regione e Consorzio di Tutela di ridurre le rese del 20-30%. Cesconi: “Occasione per nuovo percorso di dialogo tra Istituzioni e categorie”

Le future conseguenze negative legate all’emergenza Coronavirus in Italia preoccupano anche i vignaioli del Trentino: per questo il Presidente del Consorzio Vignaioli della regione, Lorenzo Cesconi, ha deciso di scrivere all’Assessore all’Agricoltura Giulia Zanotelli e al presidente del Consorzio Vini del Trentino Pietro Patton per sottolineare le problematiche e suggerire possibili interventi.  Tra le proposte, c’è quella di ridurre le rese di uva a ettaro per i vini Doc e Igt del 20-30%: un modo, secondo il Consorzio Vignaioli del Trentino, per tutelare le denominazioni della regione ed evitare di andare incontro ad un brusco calo dei prezzi.

“Visto quanto sta accadendo in queste settimane, e considerato che il ritorno alla normalità non sarà immediato, è certo che tutte le aziende vitivinicole dovranno fare i conti con le giacenze di prodotto delle passate vendemmie. Il rischio concreto” scrive Lorenzo Cesconi, “è che un eccesso di offerta sulla domanda, e contemporaneamente una prolungata stagnazione della domanda connessa anche al regime ridotto cui sarà costretto il canale Ho.re.ca., possa portare ad un’ulteriore riduzione dei prezzi, tanto delle uve quanto del vino trentino”.

L’obiettivo è, dunque, quello di conseguire un migliore equilibrio di mercato per far fronte alle tante difficoltà che i vignaioli trentini – come, del resto, quelli dell’intera Penisola – si trovano a far fronte in questo periodo.

Un appello che si conclude con uno sguardo speranzoso verso il futuro: “Riteniamo”, conclude Cesconi, “che questo frangente possa rappresentare l’occasione per lavora assieme ad un coraggioso rilancio del nostro settore, avviando un nuovo percorso di dialogo e confronto tra le categorie e tra queste e le Istituzioni, per mettere in campo politiche strutturali e di sistema”.

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