Come servire al meglio uno champagne?

Consigli immancabili per il Natale che si avvicina!

Feste uguale buon vino e… Champagne. Ecco qualche consiglio/segreto per un servizio impeccabile, direttamente boizel-3da Champagne Boizel.

Scegliere lo champagne giusto
Il primo passo è imparare a scegliere lo champagne giusto per ogni occasione. Per celebrare sia il Natale che il Capodanno è consigliabile optare per un Brut non millesimato, che ben si sposa anche con le portate generalmente dedicate a questi pasti speciali. Una preziosa indicazione, spesso sottovalutata, è quella di evitare di accompagnare le bollicine al piccante e al dolce.

La temperatura ideale
Per gustare tutta la freschezza sprigionata dalle bollicine, la temperatura corretta è di 8°C, che permette di esaltare appieno sia la struttura che i suoi aromi. Una volta versato nel bicchiere, lo champagne tende naturalmente a riscaldarsi in base al clima dell’ambiente, soprattutto se è affollato, come potrebbe esserlo un salotto domestico durante le festività. In questi casi, è preferibile servire lo champagne a una temperatura inferiore, intorno ai 5-6° C, misurandola con un termometro da vino da inserire nella bottiglia. Ma ricorda che un aperitivo è piacevole a 3-4°C, mentre durante il pasto i gradi possono essere aumentati per esaltare l’alcolicità e la sensazione dolce. Così facendo potrai abbinare tranquillamente lo champagne anche con delle carni importanti.

Come mantenerlo fresco
Un accessorio indispensabile, non solo per garantirti che lo champagne sia sempre gelato, ma anche per dare un tocco di classe alla degustazione, è il secchiello. Va riempito solo per due terzi con acqua fredda e poi vanno aggiunti i cubetti di ghiaccio fino a 10 cm dal bordo, che devono essere cambiati regolarmente. Vuoi accelerare la refrigerazione? Versa due manciate di sale nell’acqua del secchiello. È un trucco da addetti ai lavori. Un accorgimento: molti credono che il congelatore sia un alleato dello champagne, in realtà rischia di alterare la sua armonia, i suoi aromi, la sua struttura e la sua persistenza. Se proprio vuoi rinfrescarlo in questo modo, infila la bottiglia nello scomparto inferiore del frigorifero, quello più freddo (2°C), per circa due ore e mezzo.

Come stappare la bottiglia
Per assaporare la qualità del cuvée, ribalta la bottiglia in modo da mescolare lo champagne e omogenizzare la temperatura. Ora prendi con delicatezza la bottiglia dal corpo, non dal collo, con una sola mano, per evitare che la temperatura corporea riscaldi il vino, e rimuovi il cappuccio metallico. Reggi la bottiglia dal fondo e inclinala leggermente. Con l’altra mano tieni con decisione l’indice sul tappo per controllare la pressione. Fai girare la bottiglia, tieni premuto con il pollice il sughero liberato della sua gabbietta e ruota la bottiglia dal fondo, senza stringere con forza il tappo. Evita il botto: per stappare con eleganza, fagli fare un leggero sibilo, come se la bottiglia sospirasse. Il tappo oppone resistenza? Usa la pinza da champagne: agganciala al sughero, fallo oscillare, poi gira la hitchcock-champagnebottiglia. Se il tappo si rompe, invece, metti la parte superiore del collo della bottiglia nell’acqua calda per due minuti, così il sughero si allenta e puoi estrarlo con il cavatappi.

Il bicchiere fa la differenza
Dal materiale alla forma, il recipiente che scegli cambierà il piacere della degustazione. Non è solo una questione estetica, ma anche di gusto. Il bicchiere, ça va sans dire, deve essere di vetro o cristallo per mantenere la freschezza del perlage. Per quando riguarda la forma del calice, la coppa è stata nel tempo accantonata perché la sua forma bassa e aperta, oltre che scomoda da bere, non esalta il vortice di bollicine che invece disperde in fretta, così come gli aromi, che si dissolvono prima di arrivare al naso. La flûte, invece, con la sua forma slanciata ti permette di ammirare la catenella di bolle che salgono, ma soprattutto di bere inclinando la testa verso l’alto. Così fai arrivare il vino al centro della lingua, assaporando tutta la freschezza dello champagne. Hai solo calici di vino? Non sono vietati, anzi spesso consigliati. Vanno bene quelli a forma di tulipano, con la pancia larga e un’apertura per la bocca leggermente più piccola. Il design è appositamente studiato per far sviluppare i profumi in modo compatto al naso, concentrarli nel basso e poi farli salire lentamente senza svanire. E’ il bicchiere preferito dai grandi appassionati perché il migliore per gli Champagne pregiati, come i vecchi millesimati. Mai come in questo caso vale la regola di riempire il bicchiere alla metà non oltre.

Il brindisi
Durante le feste ne farai a bizzeffe, ecco come renderli ancora più magici: versa lo champagne nei calici in due tappe. All’inizio una piccola quantità, lentamente e con il bicchiere inclinato, favorendo la formazione delle bollicine. Poi quando la schiuma diminuisce, versane altro fino ad arrivare a metà o al massimo a due terzi del bicchiere. Quando tutti sono stati serviti, in primis le signore, si può passare al brindisi.

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