Clima primaverile anomalo: cosa succede nelle vigne?

Organizzato a Roma un convegno tra esperti meteo per fare il punto della situazione. Ecco le dichiarazioni di Antonello Pasini (Ricercatore CNR) e Nicola Mazzella (produttore ischitano)

Qualche giorno fa si è tenuto nella Capitale il convegno annuale dell’Ordine interregionale dei Chimici e dei Fisici. Tra gli argomenti trattati anche “la Meteorologia e il Clima, con un’attenzione al cambiamento climatico e ai suoi effetti”. Secondo gli esperti pare sia normale avere una primavera anomala con temperature basse ogni 30 anni ma il perdurare del fenomeno non riserva certo delle previsioni rassicuranti: l’estate in arrivo potrebbe essere di contro molto calda, secca e con forti precipitazioni. Se ciò si avverasse le conseguenze sulla produzione enoica potrebbero essere negative, con 80% di produzione in meno. Questo perché, con il frequente alternarsi di fenomeni estremi (dal freddo al caldo e viceversa) sarà impossibile ottenere una perfetta maturazione delle uve. Ciò porterebbe all’aumento dei prezzi a fronte di un’offerta esigua.
Secondo Antonello Pasini, ricercatore del Cnr e docente di Fisica del clima presso l’Università Roma Tre, fare previsioni stagionali è difficile quindi i pronostici sulla prossima estate vanno presi con molta cautela. Però è certo il rischio crescente di fenomeni estremi.
Cosa dobbiamo dunque aspettarci? Secondo Nicole Mazzella, produttore di Ischia, le vendemmie 2019 potrebbero essere posticipate rispetto a quelle degli anni precedenti: “Il nostro è un settore sensibilissimo ai cambiamenti climatici e gli effetti sono ben visibili anche qui a Campagnano. Intanto, siamo un mese indietro dal punto di vista della vegetazione e della maturazione, è come se fossimo ad aprile. Piove molto spesso ma questo, sul lato est dell’Isola dove abbiamo problemi di siccità, non sconvolge più di tanto. Non sappiamo cosa ci riserva il futuro: la vegetazione è pigra, proprio per colpa del freddo anomalo ma per il momento è tutto ancora sotto controllo e non abbiamo problemi di malattie nonostante l’umidità. Questo grazie al Maestrale che soffia tutte le sere per cui le vigne sono molto asciutte. Se continua così sicuramente non vendemmieremo agli inizi di settembre anche se non sappiamo quello che succederà, in quanto il caldo potrebbe restituire alle uve tutto quello che il freddo ha tolto. Negli ultimi 4 anni la vendemmia è stata di molto anticipata ma se andiamo ancora più indietro nel tempo, ricordo che non si vendemmiava prima di ottobre. Segno che qualcosa sta cambiando in vigna.”

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