Champagne: cosa aspettarsi dalla vendemmia in terra francese 2018?

Stabilità rispetto al 2017 e crescita in prospettiva. Trend positivo per l’export Champagne.

Si comincia a parlare di vendemmia 2018, con proiezioni e dati che delineano previsioni di raccolta quantitative e qualitative. Quella in terra francese delle bollicine per antonomasia, si annuncia generosa in termini di volumi con un buon livello qualitativo, consentendo la ricostituzione della riserva interprofessionale utilizzata durante le ultime 2 campagne. Tutto questo a fronte di un export che copre già il 50% della produzione di Champagne e che si prevede cresca nei prossimi anni. Durante la riunione del 24 luglio scorso a Epernay infatti, vigneron e maison della Champagne hanno quantificato una resa commerciabile 2018 di 10.800 kg/ha, come quella del 2017, volume che garantisce l’approvvigionamento conforme alle esigenze degli operatori, mantenendo un livello di stock globale equilibrato per la filiera.

Un inverno molto piovoso (345 mm di pioggia tra novembre 2017 – gennaio 2018), 750 ore di soleggiamento tra aprile e giugno, temperature al di sopra della media decennale, hanno portato a uno sviluppo della vegetazione molto rapida. Tradotto: raccolta anticipata anche nel 2018, la 5° degli ultimi 15 anni, una conseguenza del riscaldamento globale che ha modificato le pratiche viticole anche negli Champenois.

 

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