Bonus ristorazione, c’è il via libera ai pagamenti

Il Ministro Patuanelli sblocca i pagamenti del bonus ristorazione. Un contributo per l’acquisto di prodotti di filiere agricole e alimentari, vino incluso

Dopo una lunga attesa e diverse richieste da parte di associazioni e operatori del settore, il mese di marzo si apre con lo sblocco dei pagamenti del Bonus Ristorazione. Ad annunciarlo, il neo ministro del’Agricoltura Stefano Patuanelli che ha preso il posto dell’ex ministro Teresa Bellanova.

Bonus ristorazione, perché coinvolge il mondo del vino

Il bonus ristorazione, istituito con il Decreto Agosto, ha come scopo quello di aiutare uno dei settori più colpiti economicamente dalle conseguenze della pandemia. Oltre che per ristoranti e agriturismi, il bonus può essere una boccata d’aria anche per l’intera filiera alimentare, vino incluso. I fondi stanziati, infatti, sono destinati alle imprese del settore della ristorazione per l’acquisto di prodotti vitivinicoli, delle filiere agricole e alimentari. Con particolare attenzione alla valorizzazione delle materie prime del territorio.

Al via i pagamenti

Delle circa 40mila domande pervenute, 12.700 hanno già ricevuto il 90% del contributo atteso dal bonus e riceveranno, dopo aver fornito la documentazione prevista dalla normativa, il restante 10% entro la fine di marzo. A mese concluso, la somma complessiva delle erogazioni sarà di 87 milioni di euro, come sottolinea il Ministro Patuanelli a Montecitorio. Molte domande presentate, tuttavia, risultano parziali o incomplete e hanno richiesto una necessaria integrazione documentale. Il pagamento del contributo, in questo caso, sarà possibile solo a seguito dell’avvenuta regolarizzazione delle domande da parte dei richiedenti.

“Dedicare i fondi residui a misure ad hoc per settori agroalimentari più colpiti”

Dopo aver ringraziato il mistico Patuanelli per lo sblocco dei pagamenti del bonus ristorazione, i deputati Pasquale Maglione e Giuseppe L’Abbate (M5S) chiedono di considerare altri settori a rischio. “Visto il tiraggio della norma per cui è prevista una spesa che si aggira sui 350 milioni di euro a fronte dei 600 milioni stanziati inizialmente con il Dl Agosto […] invitiamo il ministro a valutare di utilizzare i fondi residui per linee di intervento dedicate a quelle filiere agroalimentari in maggior difficoltà a causa della pandemia. L’obiettivo da raggiungere è quello di fornire gli strumenti necessari a garantire una prospettiva futura, di rilancio economico e produttivo”.

Lockdown a Pasqua, cosa rischia il mondo della ristorazione

Intanto, però, con il virus che corre, non si allentano le misure di prevenzione e, di conseguenza, le strette previste per bar e ristoranti. Con il lockdown di Pasqua e dei weekend – tra le misure proposte in questi giorni dal Cts – per ristoranti, pizzerie ed agriturismi italiani vanno in fumo 400 milioni di euro. A dirlo è Coldiretti, che sottolinea anche come a pesare sui bilanci della ristorazione sono anche le chiusure dei fine settimana primaverili. Fine settimana che valgono in questo momento – sottolinea la Coldiretti – l’80% del fatturato già ridotto al minimo dallo smart working e dall’assenza di turisti.

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