Bioarchitettura e vino

Si chiama Château Maris ed è la cantina in Languedoc – Roussillon costruita con canapa e calce

P1030194Si parla molto di agricoltura green, di biologico, di pratiche poco impattanti, così che l’ambiente non venga sfregiato dall’operato umano. Oltre alle tecniche in vigneto o in cantina, green può essere anche l’architettura: ecco che l’attenzione cade su quella che viene chiamata bioarchitettura, definita come “l’insieme delle discipline che presuppongono un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell’ecosistema”.

L’esempio virtuoso arriva dalla Francia, dove Kevin Parker ha scelto un materiale alternativo per costruire la sua cantina davvero a impatto zero, utilizzando prevalentemente canapa e calce. Nel 2003 Parker e il socio Robert Eden, insoddisfatti della vecchia cantina a Carcassonne (Languedoc – Roussillon), hanno pensato di costruirne una nuova, che seguisse l’andamento del terreno in modo che le vigne arrivassero quasi ad affiancarsi alla copertura della cantina ipogea. La nuova cantina doveva avere materiali naturali e fonti di energia rinnovabile.ChateauMaris_2791-SBernert

Considerato un’edificio a energia positiva (produce più di quanto consuma), Chateau Maris rappresenta oggi una struttura di 9 mila metri quadrati di superficie, costruita con biomattoni di canapa e calce. La miscela è stata modellata per creare mattoni molto leggeri, di 15 kg e uno spessore di 60 cm; la trasformazione chimica in pietra calcarea cattura e imprigiona l’anidride carbonica e lo continua a fare per molti anni.

E i vini? ça va sans dire: biodnamici.

www.chateaumaris.com

Fonte: www.architetturasostenibile.it

 

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