Fagnani: la storia del Brunello di Montalcino nei vini di Bellaria

Le nuove strade di una generazione che ripercorre le solide radici della tradizione Toscana

 

L’Azienda Agricola Bellaria si trova al centro di uno dei territori più famosi al mondo, quello del Brunello di Montalcino, un’area votata alla viticoltura sin dal 1765, anno in cui la proprietà figura nel Catasto di Terraferma, promulgato da Pietro Leopoldo Gran Duca di Toscana. Nel 1963 Assunto Pieri, conosciuto a Montalcino come il “Sunto di Bellaria”, al ritorno dalla guerra, acquista il casolare e da vita alla moderna azienda vinicola. Gli occhi di Assunto oltre alle guerre, hanno visto la creazione del Consorzio del Brunello e la prima produzione del suo pregiato vino.

Assunto Pieri detto “il Sunto di Bellaria”

Un esordio incredibile, portato avanti dalla famiglia che ha ereditato la passione per il vino. In vigna troviamo il nipote, Gianni Bernazzi, che si occupa della cantina; ma è dal 2006 che Pierino Fagnani (“Sunto” era suo zio) inizia a selezionare le uve per la produzione dei vini che portano in etichetta la firma attuale. Nasce un vino moderno, attento alla tradizione, con un grande rispetto del territorio. Oggi da un terreno di circa 40 ettari si ottengono uve per la produzione di Brunello di Montalcino D.O.C.G., Rosso di Montalcino D.O.C e due IGT: il “Gambassino”, un blend di uve Cabernet Sauvignon e Sangiovese, e “ANNA”, un Merlot in purezza che prende il suo nome dall’ultima nata di casa Fagnani. Tutti vini che esprimono appieno la vocazione per il terroir. La rimanente parte di terreno invece è destinata alla coltivazione dell’olivo, da cui nasce un ottimo olio extra vergine, mentre con le vinacce prodotte dalla post vinificazione viene prodotta la Grappa di Brunello.

Anna

Il passato a Bellaria è già un futuro annunciato: finita la nuova cantina di vinificazione, si stanno recuperando le vecchie cantine scavate nella roccia, dove il Brunello riposa. E c’è già un progetto ambizioso inaugurato con “Anna”, l’ultima etichetta, “un merlot in purezza nella terra del Sangiovese” che ha brindato nel 2017 ai 50 anni del Consorzio del Brunello, con un’etichetta d’artista disegnata da Luca Grechi. Sono le nuove generazioni a concretizzare il coraggio di Assunto, con il progetto intitolato “vini Fagnani Etichetta d’artista”, ideato da Francesco Fagnani bis nipote, affiancato da Gianni Bernazzi, wine maker.

 

Francesco Fagnani e Gianni Bernazzi ricordando il bisnonno venuto a mancare da poco, all’età di ben novantaquattro anni, rammentano le sue parole il giorno della formazione del Consorzio del Brunello di Montalcino: “Grazie al dott. Bruno Ciatti il 18 Aprile 1957 al Ristorante il Giglio firmammo lo statuto del Consorzio: 25 produttori tra cui noi, la piccola Bellaria. Al mio tavolo toccai una bottiglia del Colombini, c’era un po’ di fondata, io sedevo accanto all’amministratore del Poggione, romagnolo ed intenditore di vini. Tutti rimasero sorpresi, silenti, non sapevano che dire. Io che conoscevo il vino dissi subito che se era genuino doveva fare il fondo! All’improvviso tutti tirarono un sospiro di sollievo e finalmente si firmò!”.

 

I vini Fagnani sono distribuiti in Italia e al momento hanno ottime vendite in Francia, in Asia, in Corea Giappone, fino ad Honk Kong.

Info e contatti:

www.vinifagnani.it

www.ristorantebagoga.it

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