Barbera d’Asti: arriva la prima mappa sensoriale su 5.300 ettari

Il nuovo studio scientifico è stato presentato al castello di Costigliole dal presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato

Si chiama Barbare 2.0 ed è un nuovo studio scientifico che punta a definire il vasto territorio della denominazione Barbera d’Asti docg tracciandone una mappa sensoriale: 5.300 ettari sulle colline di 167 comuni delle province di Asti e Alessandria.

Presentato al castello di Costigliole d’Asti dal presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici, il progetto presenta uno scopo ben preciso: “Arrivare alla caratterizzazione delle aree produttive”, come sottolinea Mobrici. Grazie allo studio sarà possibile “modellizzare le relazioni uve vino e proporre ai produttori un modello predittivo che, in base alle caratteristiche delle uve, possa decidere il target commerciale a cui destinare il futuro vino”, aggiunge Vincenzo Gerbi, dell’Università di Torino, responsabile scientifico del progetto. Sono 111 le Barbere d’Asti di 97 cantine campionate.

Alle dichiarazioni di Mobrici e di Gerbi si aggiungono quelle di Giorgio Ferrero, assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte: “Un segno concreto della volontà di valorizzare questo vitigno”.

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