AVITO: l’associazione di tutti i Consorzi toscani

A dare l’ufficialità è stato Giuseppe Liberatore, il Direttore del Consorzio del Chianti Classico

Nella settimana in cui la Toscana celebra le sue nuove annate in Anteprima, nasce anche l’Associazione che riunisce tutti i Consorzi vinicoli della regione.
AVITO è il nome della nuova realtà, che sarà operativa i primi giorni di marzo e rappresenta fin dall’esordio un bel passo in avanti da parte dei viticoltori toscani, in termini di coesione e propensione a un fronte comune. Non è poco, se si pensa che uno dei mali del nostro vino è sempre stata la frammentazione.

Giuseppe Liberatore
Giuseppe Liberatore

A dare l’ufficialità è stato Giuseppe Liberatore, il Direttore del Consorzio del Chianti Classico: “l’Associazione dei Consorzi nasce anche perché ha fatto tesoro di alcune precedenti esperienze, come ad esempio quella sul Pit, rispetto al quale i Consorzi del vino toscano sono stati tutti uniti e compatti ed hanno così ottenuto la modifica della legge rispetto alla sua versione iniziale. Abbiamo perciò ritenuto opportuno metterci insieme attraverso un’associazione vera e propria e non più attraverso un momento di incontro causale”.

Anteprime Chianti

Dunque AVITO nasce come esperimento di associazionismo inedito, mosso dalla voglia di fare squadra per la tutela dei reciproci interessi.

E i vertici, come verranno gestiti? “Non ci sarà un capofila unico – ha precisato Liberatore – ma ogni anno ci saranno, a giro, un coordinatore e un presidente. Dentro abbiamo tutti i consorzi toscani e parleremo delle problematiche comuni che riguardano tutti i territori. Ultimamente abbiamo discusso del problema degli ungulati e ci saranno argomenti legati al mondo del vino e anche a livello istituzionale e politico”.

Giovanni Busi
Giovanni Busi

AVITO già sembra un’operazione storica e dalle enormi potenzialità; secondo Busi, Presidente del Consorzio del Chianti, è “un primo step con l’obiettivo di attuare una politica di promozione condivisa in grado di rilanciare concretamente un prodotto che all’estero rischia di essere penalizzato a causa di una frammentazione interna”.

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