Asti Spumante e Moscato d’Asti, cresce la produzione. Boom in Usa e Uk

Crescono le esportazioni nel Regno Unito e negli Usa, dove si è toccato cifra 28milioni di bottiglie. Ma per lo Spumante il primo mercato estero è la Russia

Un anno, malgrado tutto, che si chiude con buone notizie per l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti. Le bollicine aromatiche piemontesi, infatti, registrano una crescita dell’8,4% rispetto al 2019, per un totale di 91.590.374 di bottiglie prodotte, rispetto alle 84.490.188 dell’anno precedente.

Il successo non è solo italiano, ma anche a livello globale. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono stati esportati oltre 28 milioni di bottiglie contro i 20 del 2019. Qui, a fare da padrone è stato il Moscato d’Asti Docg, che è passato dai 15 milioni di bottiglie agli oltre 22 milioni. A testimonianza del crescente apprezzamento dei consumatori d’oltreoceano nei confronti di un prodotto storico della tradizione vitivinicola piemontese.  

L’Asti Docg, invece, è riuscito a conquistare un’importante fetta di mercato in UK, con un incremento di quasi 2 milioni di bottiglie. Il primo mercato estero si conferma, però, la Russia  con quasi 11 milioni di bottiglie.

Nel mondo, l’Asti Spumante Docg segna un 55,3% di esportazioni in Europa, cui seguono Russia (21,9%), Nord e Sud America (16,5%) ed Asia (8,8%), mentre il Moscato d’Asti Docgconta su un 72,4% di esportazioni in Nord e Sud America, mentre i valori di Europa e Asiasono rispettivamente 18,3% e 8,6%

Nel frattempo, il Consorzio per la tutela dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti Docg saluta il suo nuovo presidente. Si tratta di Lorenzo Barbero, classe 1961, enologo, grande appassionato di vini spumanti e Vermouth e direttore dello stabilimento Campari di Canale d’Alba. Barbero succede a Romano Dogliotti, storico e rinomato produttore del territorio, in carica dal 2017.

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