Alla scoperta del Soave…a cavallo

Il progetto, presentato in occasione di Fieracavalli, unisce equitazione e vino. Basta andare alla ricerca delle ippostrade

country-house-horse-02Si chiama “Equiwine – degustazioni equituristiche” ed è il nuovo modo per scoprire il territorio del Soave: a cavallo, fra scorci incontaminati e facendo sosta nelle cantine, davanti ad un calice di buon vino. Là dove proprio il cavallo non è solo inteso in chiave turistica e di intrattenimento ma è anche strumento di lavoro. Alcuni produttori di collina, infatti, come Coffele, da qualche tempo hanno introdotto l’uso del cavallo per la coltivazione del vigneto proprio come si faceva una volta, facendo una scelta di natura etica a svantaggio della dilagante meccanizzazione.

Il progetto, nato da una collaborazione tra Country House horse, Comitato itinerante Est Veronese, Consorzio del Soave e Strada del Vino Soave, è pensato per appassionati ed esperti dell’equitazione come anche per neofiti. Nell’ambito del progetto Equiwine sono state individuate delle “ippostrade” che dalla Val D’Alpone si diramano in tutto l’Est Veronese, fino a raggiungere i  pendii della Lessinia: i percorsi comprendono Soave, Monteforte, Cazzano, Montecchia, tanto per citare alcune località.

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L’aratura con il cavallo di Coffele

Con i suoi quasi 7000 ettari vitati quello del Soave si conferma non solo primario strumento di lavoro per migliaia di viticoltori, ma anche come vero e proprio parco enologico da vivere: qui la coltivazione dell’uva diventa veicolo primario per innumerevoli attività, dallo sport al turismo, dalle uscite didattiche per le scuole fino alle passeggiate di differenti difficoltà lungo i sentieri collinari.

“Il nostro paesaggio – sottolinea Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave – è uno strumento di lavoro unico e non clonabile, un vero e proprio parco enologico. In un momento in cui la globalizzazione ci vorrebbe tutti uguali ed omologati queste colline continuano a fare la differenza perché non possono venire riprodotte, al contrario di quanto invece accade per un prodotto manifatturiero o artigianale. La consapevolezza di questo ci ha indotto da anni a mettere in atto una serie di attività per la valorizzazione e la tutela del territorio, con evidenti vantaggi economici per l’intero indotto produttivo”.

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