Vinitaly, ecco su cosa investire nel versante grappa e distillati

3 i punti chiave. Internazionalizzazione al primo posto.

IL-PRESIDENTE-DELLISTITUTO-NAZIONALE-GRAPPA-ELVIO-BONOLLO-A-VINITALYAlla luce dei risultati ottenuti durante e dopo la cinquantesima edizione di Vinitaly, il Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati, sono tre i punti chiave emersi su cui investire nel versante grappa e distillati: 1. osservare e studiare i mercati esteri, 2. investire in quella che è la cultura della grappa e infine 3. avere un particolare occhio di riguardo nei confronti del packaging, che costituisce di fatto il biglietto da visita di ogni azienda.

Elvio Bonollo, Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa, durante il suo intervento a Vinitaly 2016, ha infatti dichiarato che  il mondo della grappa si scopre ogni giorno più vocato all’internazionalizzazione. Ad oggi la quota di esportazione di questo distillato è del 20%, in particolare in Europa e nei paesi di lingua tedesca, per questo  il messaggio che è stato lanciato a Vinitaly è stato proprio quello 1447172047_55544_logo_ingche esiste l’opportunità di crescere ancora sui mercati esteri, facendo nostra l’idea che quando esportiamo grappa, esportiamo un pezzo del patrimonio culturale italiano. Da qui si capisce l’importanza di sostenere quella che dovrebbe essere la diffusione di una vera e propria Cultura della grappa: “Spesso i consumatori non conoscono la storia e le caratteristiche della nostra acquavite di bandiera. Il nostro ruolo come Istituto Nazionale Grappa è anche quello di contribuire allo sviluppo di una vera e propria cultura di questo distillato, di quanto lavoro sta dietro ad ogni bottiglia e della storia unica ed originale di ciascun produttore, spesso portatore di una sapienza che si tramanda in famiglia da generazioni” ha dichiarato proprio durante la fiera veronese Bonollo .

Positivi sono stati anche i recenti bilanci di Assodistil, che hanno visto segnali di ripresa sul mercato; infatti le vendite nei primi mesi della stagione hanno inviato segnali confortanti, dovuti in parte all’importante cambiamento apportato dall’entrata in vigore del decreto Mipaaf 747 del 28 gennaio varato dal Ministero delle Politiche Agricole, in base al quale, a partire dal 1 agosto, si stabilisce che la grappa potrà essere imbottigliata al di fuori dell’Italia solamente come prodotto finito. Questo provvedimento che prevede anche il riconoscimento della denominazione ‘grappa barricata’ o ‘grappa barrique’, è stato infatti accolto con fervore e ritenuto dagli addetti ai lavori un efficiente strumento per combattere le contraffazioni, garantendo, quindi, maggiore tutela e protezione al prodotto.  

Immagine-220-750x375“La grappa viaggerà con un documento di analisi che potrà essere verificato dalle autorità di controllo doganali del paese straniero in cui il prodotto sarà esportato” ha dichiarato Cesare Mazzetti, Presidente del Comitato Nazionale Acquaviti di Assodistil; così oltre ai mercati consolidati, come Germania, Svizzera e Austria, il grande obiettivo sarà quello di diventare più forti anche negli Stati Uniti. “Per il mercato a stelle e strisce utilizzeremo le sovvenzioni stabilite dal regolamento europeo e riconosciute alle associazioni di categoria, come Assodistil, per sviluppare progetti di comunicazione e promozione. Tutte queste attività prenderanno il via a partire dal 2017 e, per la prima volta nella storia, i produttori di grappa agiranno collettivamente, unendo le forze per rilanciare l’intera categoria attraverso eventi, incontri, tasting e partecipazioni a ferie di settore” ha proseguito poi Mazzetti.

Così, con le nuove forme di tutela, ci si augura che questo fantastico prodotto italiano possa conquistare il mercato estero, e non solo, proponendosi con un’immagine, e cioè un packaging, in grado di assumere livelli di creatività e di stile che possano esprimere al meglio l’eccellenza del Made in Italy.

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