Vacanze estive in Sicilia Sud-Orientale: la “Top Five” delle tappe e dei vini da non perdere

In buona parte della Penisola sembra quasi autunno, ma siamo pur sempre nel bel mezzo dell’estate. Se avete in programma imminenti vacanze in Sicilia Sud Orientale, ecco la nostra “Top Five” da inserire nell’itinerario. Con un occhio particolare al vino.

1. Siracusa Ortigia
Ortigia è l’isola di Siracusa, il centro storico, la parte più caratteristica. Dal suo lungomare si gode di uno dei panorami più belli di tutta la Sicilia. Qui attraverso stradine con locali pittoreschi e raffinati vi ritroverete in Piazza del Duomo, che di sera è luminosamente barocca ed elegantissima. Di giorno invece non perdetevi il mercato di via De Benedictis, è un tripudio di colore e aromi mediterranei: origano selvatico e peperoncino, granella di mandorla D’Avola e pomodorini secchi, tonno e pesce spada.
Il vino: un Bianco D’Alcamo può accompagnare egregiamente i tipici tagliolini alla siracusana (con pomodorini, mollica di pane e acciughe fresche).

2. Etna
Ovunque voi siate, “la Montagna” è una presenza familiare e assoluta. Da Taormina a Catania e Acireale, è il punto fermo del paesaggio. Se poi è in eruzione (come in queste settimane) lo spettacolo è garantito.
Avvicinandovi al vulcano potrete tentare l’arrampicata, scegliere la funivia oppure fermarvi ai Crateri Silvestri, i primi che si incontrano salendo. Qui la storia è storia della natura e basta.
Il vino: ottimo da abbinare ad un arrosto di carne, il Nerello Mascalese è il vitigno eroico che sfida l’altitudine (anche 1000 metri) le pendenze e convive con le colate laviche.

3. Aci Trezza
Piccolo borgo dal fascino verghiano, qui l’odore di mare è un tutt’uno con quello salmastro della roccia. Incontrerete facilmente un “marinaio” che con circa 10 euro (per il prezzo un po’ bisogna contrattare!) vi porterà in barca nella vicinissima isoletta, un faraglione di pietra vulcanica che si erge sul mare. Da lì la vista è superba.
Il vino: una volta tornati a terra, un arancino e una panella si accosteranno egregiamente a un metodo classico siciliano; l’isola offre molte bollicine che con il fritto stanno benissimo, tra autoctoni come l’Inzolia, il Catarratto o il Carricante Etneo, e internazionali come Chardonnay e Pinot.

4. Marzamemi
All’inizio, arrivando, viene da dire quasi: “tutto qui”? Ma basta fare giusto qualche metro fino a Piazza Regina Elena per ritrovarsi in un accogliente salotto di pietra a cielo aperto. Qui l’atmosfera è così piacevole che si corre il rischio di dimenticarsi l’orologio.
Il vino: sedetevi a uno dei tavolini della piazza, chiedete un aperitivo “rinforzato” e vi serviranno una fantasia di antipasti di terra (Piacentinu Ennese e Ragusano tra i formaggi) e di mare (bottarga e ventresca di tonno, aringhe e insalata di sgombri). Un Nero D’Avola, con la sua struttura si abbina benissimo a queste saporite tapas siciliane.

5. Noto
Patrimonio UNESCO, Noto stupisce con i suoi colori abbaglianti e il delizioso barocco. In questa stagione troverete sempre qualcuno che sbuccia e insacchetta la famosa mandorla pizzuta d’Avola, ma anche il pomodorino di Pachino, messo a seccare e condito con olio, sale, capperi, aglio e basilico. Attorno ci sono i Monti Iblei che incorniciano, insieme ai fichi d’India e alla macchia mediterranea.
Il vino: aromatico e dolce, beverino e da provare leggermente fresco, il Moscato di Noto è ideale con il cannolo siciliano o con la pasticceria di mandorle.

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