Un giro in Emilia Romagna, la food valley d’Italia

Lungo i gusti e i paesaggi di Parma e dintorni, sulla Strada del prosciutto e dei vini dei Colli.

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Dici Parma e ti viene subito in mente il binomio prosciutto-vino.
Già da soli, bastano a far venire voglia di festa e convivialità, all’aperto magari, nelle domeniche di primavera. Se poi il terzo ingrediente si chiama parmigiano reggiano, ecco un banchetto che si può protrarre anche tutta la vita.
L’Emilia Romagna è la food valley italiana, le produzioni di pregio e uno dei più famosi prosciutti crudi di casa nostra arrivano da questo lembo di terra.
Qui per mettere insieme sinergie e creare una rete di aziende, prodotti, eventi, è nata anche la Strada del prosciutto e dei vini dei Colli, che si distente lungo i comuni di Calestano, Corniglio, Felino, Fornovo Taro, Langhirano, Lesignano Dè Bagni, Palanzano, Sala Baganza, Varano Dè Melegari, Varsi.
Completano la dotazione gastronomica altre due eccellenze: il salame di Felino e il tartufo nero di Fragno.

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I vini dei Colli di Parma Doc sono tutelati e promossi dal ’78 da un Consorzio e si fregiano della Denominazione di Origine dall’82: la tradizione enologica è tutt’altro che giovane. Quali sono i vitigni che rientrano nella Doc e che potrete scoprire passando dalla Food Valley?
Malvasia di Candia aromatica, Sauvignon Blanc (da provare in versione spumantizzata), Barbera e Bonarda. In tempi un po’ più recenti sono stati inseriti nel Disciplinare di produzione anche Pinot nero, Pinot bianco, Pinot grigio, Chardonnay, Merlot e Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Lambrusco.
Le versioni bianche sono perfette con i salumi tipici di Parma o con le paste fresche ripiene, il rosso è da gustare con accanto il bollito della tradizione e il re Parmigiano.

Gli itinerari sono molti e stimolanti, segnaliamo che è disponibile una guida turistica GPS per navigatore, fruibile sia in italiano che in inglese. La guida è scaricabile gratuitamente dal sito della Strada ed è un buon modo di farsi supportare mantenendo una propria autonomia di viaggio. Tra storia, arte, natura, proposte gastronomiche da assaggiare e acquistare, strutture dove alloggiare, la guida è una bussola e un punto di partenza.
Se siete amanti dell’escursione gioverà sapere che in zona sono visitabili 3 parchi: Parco dei boschi di Carrega, quello del Taro e quello dei 100 Laghi.

Volendo rimanere sul filone enogastronomico, dal 1 marzo ha riaperto il Museo del Vino di Sala Baganza, che si aggiunge agli altri imperdibili musei del cibo: quello del Parmigiano Reggiano a Soragna, quello della Pasta e del Pomodoro a Collecchio, quello del Salame a Felino, quello del Prosciutto a Langhirano.
E visto che la primavera è occasione di sagre e feste all’aperto, vicina ce n’è subito una, che celebra il vitigno aromatico: dal 15 al 17 maggio il Festival della Malvasia – sempre a Sala Baganza – sarà una full immersion di gusti e delizie, con tanto di cena itinerante. Nel menù ci sono tutti i must di una cucina golosa e irrinunciabile.

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Per una cantina nei dintorni, vale la pena passare da Cantine Ceci, che oltre ad offrire classici come Lambrusco e Malvasia secca si distingue anche per la produzione della “Birra di Parma” e si fa notare per un packaging sempre molto trendy e per etichette ricercatissime, veri e propri vestiti per il vino.

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