Tenuta Sette Ponti: degustando Vigna dell’Impero 1935, Oreno e Grisoglia

Come regalare un gusto nuovo ad un ordinario giovedì fiorentino.

20150618_133507Un ordinario giovedì fiorentino…all’Enoteca Pinchiorri. La celeberrima tavola calda di Via Ghibellina 87 fa da cornice alla presentazione dell’ultima etichetta di Tenuta Sette Ponti, storico domaine toscano che nei primi anni Cinquanta l’architetto Alberto Moretti Cuseri acquistò dalle Principesse Margherita e Maria Cristina di Savoia.

A quel tempo c’erano ancora i Reali con la R maiuscola che in curriculum sfoggiavano non tanto danzanti varietà televisivi quanto invece l’Impero. Per l’appunto nel 1935 Sua Altezza Reale Duca Amedeo d’Aosta diveniva Vice Re d’Etiopia e onde festeggiare la cosa, con sano spirito ecologista e infinita gratitudine dei convenuti odierni, venne piantata una vigna: la Vigna dell’Impero.

Tre ettari di terrazzamenti costruiti unicamente a mano, terreno ghiaioso del Valdarno, densità di 2m x 0,75m, pratiche biologiche, Sangiovese in purezza.

Inizia così la nostra degustazione. O, se dobbiamo essere precisi, inizia col Family&Friends 2014, un bianco interessante, piacevole, fresco già al naso, fiori e una traccia di agrumato, presenza di spirito – nel senso che ci sono alcol e polifenoli tali da renderlo serio ma non serioso – chiusura nitida, pulita.

20150618_135135“Vigna dell’Impero 1935” 2012

Bel rubino luminoso con sfumature granato, frutta scura matura, soprattutto mora di rovo, e inizialmente polvere, polvere e legno come un baule dimenticato in soffitta. Lo apriamo e allora cade il sacco di juta che lo rivestiva e svanisce l’alone di tabacco, mentre la frutta non è più solo un singolo sentore ma un ventaglio predominante, frutta anche a polpa chiara ma soprattutto altre bacche scure e spezie, grani di pepe e bastoncino di liquirizia. In bocca tannini e freschezza, un ricordo sapido e, infine, in fondo al baule, troviamo persino una nota balsamica.

Ma come nasce la Vigna dell’Impero? La raccolta avviene programmaticamente solo nelle annate migliori e rigorosamente a mano, talvolta con un doppio passaggio per consentire una perfetta maturazione. Le uve subiscono una macerazione soffice della durata di circa un mese, cui segue un affinamento in botti grandi da 15 e 25 ettolitri per circa 24 mesi. Nessuna filtrazione e sosta di alcuni mesi in bottiglia.

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A seguire un duetto di Oreno, il taglio bordolese a base di Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot.

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Antonio Moretti Cuseri

Oreno 2012 Igt Toscana

Colore vivido, al naso frutti di bosco, mora di gelso, mirtillo e sentori terrei, cacao amaro e un pizzico di cannella, al palato trama calda e morbida, ricordi di legno e sapidità.

Oreno 2003 Igt Toscana

Granato di spessore, bella potenza di frutta matura, nuances da cioccolato amaro, quasi chiodi di garofano, un accenno quasi vegetale di olive nere, che in bocca si traduce in morbidezza e rotondità, tannini smussati ma presenti, chiusura sul frutto e leggero retrogusto sapido.

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Grisoglia 2012 Passito Toscano Igt

Da Malvasia e Trebbiano, giallo ambrato dove domina l’uva passa, la confettura di albicocche, qualche fico secco, un accenno ligneo. Dolcezza e freschezza, retro nasale di sultanina.

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