Si fanno strada i vini a basso contenuto di istamine

Di cosa si tratta?

Dopo i vini a denominazione, quelli biologici, vegani e senza solfiti, sta prendendo sempre più piede all’estero il consumo di vini a basso contenuto di istamine, nati per contrastare sintomi come l’emicrania da intolleranza alimentare al vino.
L’istamina è un’ammina biogena presente nei prodotti alimentari ottenuti, come il vino, da processi di fermentazione. I sintomi variano da individuo a individuo in base alla sensibilità alle istamine. Nell’1,5% della popolazione mondiale la sostanza è causa di reazioni allergiche e di disturbi come prurito, dermatiti, crisi respiratorie simili all’asma, mentre nel 15% provoca una vera e propria intolleranza che causa terribili mal di testa. Le donne di mezza età sono quelle maggiormente colpite (il 70% delle persone intolleranti alle istamine è di sesso femminile), ma il livello di intolleranza al vino nel mondo sta crescendo e l’unico modo per contrastare questo disturbo e godersi un buon bicchiere è appunto consumare prodotti certificati dalla linea Low Histamines.
Low Histamines è un marchio che nasce da 5 anni di ricerche condotte da Sebastiano Ramello, consulente internazionale nel campo del vino, con la collaborazione di medici ed esperti enologi. Il brand seleziona e certifica i vini a basso contenuto di istamine nei quali il livello massimo consentito è di 0,5 milligrammi per litro.
Al momento in Italia non esistono limiti sulla quantità di istamine contenute nel vino, ma nel resto d’Europa alcuni Paesi particolarmente sensibili al problema delle istamine, che sono presenti soprattutto nei vini rossi, hanno già iniziato a raccomandare un livello massimo di istamine. In Germania, ad esempio, il limite massimo è di 2 milligrammi per litro, in Olanda di 3, in Belgio può oscillare tra i 5 e i 6, in Francia di 8 e in Svizzera e Austria di 10 milligrammi.

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