Racconti dall’IBF 2014

Evento nell’evento è stato il CIBA, durante il quale sono state premiate le “migliori birre d’Italia”

Italian beer festivalCome accade ogni anno a fine marzo, per tre giorni Milano è diventata patria della birra artigianale. Italia Beer Festival, manifestazione dedicata al patrimonio brassicolo nostrano, ha dilettato appassionati e curiosi quest’anno più che mai, non solo grazie ai 38 birrifici presenti, che hanno messo a disposizione le loro produzioni migliori, ma anche in forza di una serie molto nutrita di eventi che si sono susseguiti per tutti e tre i giorni.

Le sessioni di degustazione e approfondimento hanno offerto l’opportunità di avvicinarsi al mondo della birra, scoprendone le più particolari sfaccettature e potendone studiare le caratteristiche accanto ai grandi professionisti del settore.

Un momento molto significativo della manifestazione è stato riservato al CIBA (Campionato Italiano Birre Artigianali) che ha premiato le migliori birre d’Italia. Lungo tutto il 2013 una commissione di degustatori professionisti ha assaggiato centinaia di campioni, prelevati in luoghi differenti e all’insaputa dei produttori. Tra le birre degustate è stato selezionato un gruppo di finaliste ed è stata poi stilata una classifica delle birre migliori.

Questo concorso prevede due premiazioni: una divisa per categorie, in modo che le birre che corrispondono a stili simili possano essere confrontate fra loro, e poi una classifica assoluta, che costituisce il momento clou della serata e che mette in evidenza le etichette che hanno meritato maggiormente a livello generale.IBF14

Quest’anno c’è stata una piacevole conferma: come avvenuto nel campionato precedente il primo premio assoluto è stato assegnato  al Birrificio Retorto di Piacenza. Se nell’edizione precedente, però, la birra premiata era la Black Lullaby, una Belgian Strong Ale caratterizzata da intriganti profumi di cacao e caffè, quest’anno la medaglia d’oro è stata portata a casa da un prodotto molto particolare, la Malalingua. Si tratta di un Barley Wine, caratterizzato come è consono da una grande struttura ed un’alta gradazione, ma anche da una finezza gustativa e una rotondità al palato eccezionali.

Insieme al Retorto si sono distinti anche il Birrificio del Ducato con la Verdi Imperial Stout, birra strutturata e profumata, e Toccalmatto con la B Space Invader, che coniuga perfettamente le sensazioni dolci date dai malti con il sapiente uso dei luppoli che ha fatto di Bruno Carilli uno dei birrai più stimati del nostro paese.

Nonostante queste importanti indicazioni, è stato comunque molto difficile scegliere tra le tante birre presenti al salone: la qualità della produzione brassicola artigianale italiana è sempre più alta e ormai i prodotti eccellenti non si contano più. È un piacere constatare come il grande pubblico ogni anno dia un riscontro positivo e consacri in maniera sempre più incisiva il mondo della birra come una parte fondamentale del nostro patrimonio nazionale. Molti birrifici si stanno affacciando su questo palcoscenico ed ognuno di essi mette in mostra nuove idee ed ispirazioni. I grandi del settore, tuttavia, non accennano a scendere dalla cresta dell’onda ed offrono ai nuovi arrivati una sfida durissima.

Dalle birre profumate di ispirazione belga, a quelle che richiamano i freddi paesaggi anglosassoni, fino a prodotti che grazie ai propri profumi portano l’immaginario del buon bevitore addirittura dall’altra parte del mondo, non manca lo spazio per produrre birre innovative ed inaspettate: Barley Wine invecchiati in barrique, birre addizionate di mosto piuttosto che di purè di frutti, speziature fantasiose e luppolature audaci. Ogni calice è un sussulto per le papille gustative, ogni pinta apre gli occhi su un nuovo mondo. L’IBF 2014 è stato solo un assaggio, ma ci sarà di che divertirsi fino alla prossima edizione!

Carlotta Selli

Related Posts

Ultimi Articoli