Grappa: inizia l’era del “Consorzio di tutela grappa del Piemonte e grappa di Barolo”

L’Assemblea straordinaria dei soci dell’Istituto Grappa Piemonte passa da Associazione a Consorzio

Foto da Istituto Grappa Piemonte

Estate di novità per l’Istituto Grappa Piemonte. Il primo giorno di agosto, infatti, la Camera di Commercio di Asti ha visto riunirsi l’Assemblea straordinaria dei soci dell’Istituto per ufficializzarne la trasformazione giuridica da Associazione a Consorzio. Un traguardo significativo per l’Istituto che, nato in quella sede di Asti nel 1993, ha raccolto nel corso degli anni un crescente numero di adesioni da parte delle distillerie, ad oggi 19 ed equivalenti a quasi la totalità delle aziende del comparto sul territorio piemontese. La trasformazione si è compiuta alla presenza di tutti gli associati e, sebbene siano necessari ancora 60 giorni per il riconoscimento del Ministero competente, il Consorzio è stato costituito con il nome di Consorzio di Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo. Invariato il Consiglio d’Amministrazione che, già dell’associazione e in carica per 3 anni, vede al suo vertice Alessandro Soldatini, seguito dai suoi vice Alessandro Revel Chion e Carlo Beccaris, con l’ausilio dei consiglieri Paolo Marolo, Alessandro Francoli e Andrea Luparia. Si tratta di un team di distillatori, provenienti da diversi territori del Piemonte.

Grande la soddisfazione espressa dalle parole di Alessandro Soldatini: “Ce l’abbiamo fatta, dopo aver lavorato a lungo al progetto, dimostrando che uniti si vince. E’ con grande soddisfazione che nella circostanza ho constatato la compattezza del gruppo che rappresenta la quasi totalità di produzione della grappa in regione: tutte le distillerie che facevano parte dell’Istituto ed ora del Consorzio erano presenti all’ assemblea straordinaria che ha sancito questo importante passaggio…E’ solo l’inizio, c’è ancora molta strada da fare, ma la nuova forma giuridica dovrebbe consentirci di ottenere più aiuti e più forza “erga omnes” per la difesa e la valorizzazione della grappa piemontese. Le sfide sono parecchie, ma siamo convinti che alla fine di questo percorso anche il consumatore, già consapevole dell’eccellenza del prodotto della nostra regione, ne percepisca l’unicità”.

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