Dopo il Testo Unico del vino, si chiede una legge “per fare ordine” sull’enoturismo

La richiesta della Presidente di MTV.

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Colomba Mongiello

Sebbene l’approvazione da parte del Parlamento del Testo Unico del vino abbia rincuorato gran parte degli addetti ai lavori, c’è chi ancora non si sente pienamente soddisfatto e, anzi, invoca una normativa ad hoc per colmare le lacune e rifinire i dettagli che la norma taglia- burocrazia ha trascurato per taluni settori. Come l’enoturismo, per il quale il presidente del Movimento Turismo del Vino, Carlo Pietrasanta, ha auspicato la realizzazione di una legge per mettere ordine.

Al riguardo, non si è certamente fatta attendere la proposta di legge dell’onorevole Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura della Camera, che, nel corso del Wine2Wine di Veronafiere, ha esposto i dettagli del progetto:” Ho approntato una proposta di Legge sull’Enoturismo che faccia finalmente ordine, anche sul piano fiscale, su un settore agricolo sempre più fondamentale del nostro Paese. La mia proposta è ora aperta alle osservazioni di tutti, a partire da quelle del Movimento Turismo del Vino”. Un testo che, a fronte dell’indiscusso riscontro tributato dal turismo del vino all’economia, promette di riconoscerne il carattere agricolo e di classificare come “rurali” quelle attività che lo qualificano. “Il testo – ha spiegato Mongiello – configura economicamente come nuova attività rurale l’ospitalità, l’accoglienza, le visite a cantine e vigneti e la somministrazione di prodotti non cucinati. Queste attività sono comprese nell’ambito delle attività agricole e costituiscono a tutti gli effetti reddito agrario. Si tratta di una proposta che parte dal basso, che depositerò subito dopo un confronto con la filiera”.

Un disegno che fa ben sperare, e che, nel frattempo, è stato accolto con entusiasmo dal Mtv e da Carlo Pietrasanta, che ha ringraziato l’onorevole Mongiello per il costante impegno profuso nella causa: “Valuteremo il testo con attenzione nella consapevolezza che sia fondamentale ordinare un settore che, nonostante i suoi 2,5 miliardi di euro di fatturato e 13 milioni di arrivi in cantina, è sempre stato nei fatti spesso trascurato dalle istituzioni. Ringrazio Colomba Mongiello, che da tempo ha compreso l’importanza dell’enoturismo e soprattutto la necessità di regolamentare un comparto che fa bene all’agricoltura e al turismo”. Alle parole di vigneto_nel_chiantiPietrasanta hanno fatto seguito quelle di Antonio Rallo, presidente di Unione Italiana Vini, che, lodando la proposta, prospetta un asse tra UIV e MTV: “L’enoturismo ha bisogno di un quadro normativo di riferimento specifico che offra all’impresa regole certe per operare, al consumatore la garanzia di un’offerta turistica di qualità, alle istituzioni strumenti di controllo. Vogliamo vedere valorizzato il nostro ruolo di “sentinelle del territorio”. Bene, quindi, la proposta Mongiello perché colma un vuoto legislativo e sviluppa il concetto di polifunzionalità dell’azienda vitivinicola. Costruiremo un’alleanza forte tra UIV e MTV per arrivare ad un testo unico dell’enoturismo che offra una risposta completa alle esigenze delle nostre imprese”.

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