Anche il Consorzio Amarone produrrà bottiglie certificate dal Protocollo “Riduci-Risparmia-Rispetta”

Già coinvolte una trentina di aziende.

Fino a qualche anno fa l’approccio sostenibile, biologico e biodinamico, partiva immancabilmente da una sensibilità di questa o quella azienda, comunque del provato. Da qualche tempo a questa parte invece sono sempre di più i consorzi che si aprono ad un percorso di tutela collettiva del territorio, promuovendo ricerche e progetti ad hoc dove non addirittura veri e proprio biodistretti.

Fra i pionieri ricordo il Consorzio de Soave che già qualche anno fa aveva lanciato la Green Label in grado di attestare la bassa incidenza sull’ambiente di tutte le fasi lavorative, cui era stato affiancata una politica di sostegno di modus operandi quali l’integrato, il biologico e il biodinamico in grado di preservare il Vigneto Soave.

In questi giorni è arrivata anche la notizia del Consorzio Amarone che con la vendemmia 2016 riuscirà a produrre bottiglie certificate dal Protocollo “Riduci-Risparmia-Rispetta”. Il progetto ha coinvolto al suo primo anno una trentina di aziende per una superficie di 500 ettari e con la prospettiva di riuscire a certificare il 60% della superficie vitata per il biennio a venire.

Un’altra spinta sostenibile arriva anche dalla Toscana, in particolare dal Consorzio del Nobile di Montepulciano dove si punta a raggiungere emissioni zero per la produzione entro il 2020. L’obiettivo è quello di riuscire a certificare ogni singola bottiglia grazie ad una Piattaforma Collaborativa tra Consorzio, Comune e singoli produttori che supervisioni riduzione delle emissioni di gas-serra e compensazione delle stesse per riuscire ad arrivare ad un risultato finale nullo, oltre a promozione di fonti rinnovabili.

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