Consorzio del Moscato di Scanzo: si dimettono il presidente Russo e il vice Biava

Dopo cinque anni ai vertici del Consorzio, Russo e Biava lasciano le cariche a causa delle diversità di vedute dal Cda

Rottura ai vertici del Consorzio di Tutela del Moscato di Scanzo. Dopo cinque anni alla presidenza, Paolo Russo ha deciso di rassegnare le dimissioni e, con lui, lascia il proprio incarico anche il vicepresidente Manuel Biava.

“Ho semplicemente preso atto che il Cda non condivide in maniera collegiale le mie strategie e modalità di gestione – ha commentato Russo sull’Eco di Bergamo -. In questi anni – ha continuato – abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati come, ad esempio, una maggiore visibilità e la solidità finanziaria del Consorzio. Ringrazio il sindaco Davide Casati, l’amministrazione comunale e i soci per il supporto e la fiducia accordata. Un pensiero speciale – ha concluso Russo – lo dedico a Manuel Biava, con cui ho collaborato negli ultimi 33 anni facendo conoscere il nostro vino in tutto il mondo”.

Eletto presidente nel 2016, il mandato di Russo si sarebbe concluso a fine anno “ma non aveva senso continuare in questo modo – ha sottolineato l’ex presidente – perché le decisioni inerenti al Consorzio devono essere prese insieme e, se parte del consiglio di amministrazione la pensa diversamente, è giusto prendere strade diverse. Ad ogni modo, noi, rimarremo sempre vicini al Consorzio e collaboreremo, laddove possibile, a tutte le iniziative che verranno portate avanti”.

Il bilancio di cinque anni di presidenza Russo resta comunque altamente positivo: il Consorzio del Moscato di Scanzo ha conquistato nel tempo, infatti, grande visibilità grazie ad un lavoro di squadra reso possibile dalla collaborazione con il Comune di Scanzorosciate e i soci produttori di Moscato. Visite, degustazioni, il grande salto di qualità del Consorzio grazie alla partecipazione a Vinitaly, sono esperienze che si sommano alle importati iniziative messe in atto sul territorio tramite la creazione di una fitta rete di relazioni con gli altri consorzi, con enti pubblici e le aziende private.

In carica rimane un Cda formato da 5 membri, rappresentanti delle aziende agricole, che dovrà decidere il futuro del Consorzio di Tutela del Moscato di Scanzo tramite la cooptazione di altri produttori, oppure andare ad elezioni anticipate per nominare il nuovo presidente.

Il Moscato di Scanzo rappresenta la più piccola Docg d’Italia, con una produzione di 234 ettolitri nel 2020 su 18 ettari di superficie vitata. Nel 2019 sono stati raccolti 795 quintali di uva e la media delle bottiglie prodotte si attesta intorno a quota 60 mila. Il Consorzio, nato nel dicembre 1993 dall’Associazione Produttori Moscato di Scanzo fondata nel 1982, ottiene la Docg nel 2009 e conta oggi una ventina di aziende iscritte (il 70% dei produttori).

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