Carema: il Piemonte “piccolo” fra Re Nebbiolo e distese di vigneti

UN PICUTENER DI CONFINE
C’è un Piemonte “piccolo” di cui non si sente parlare spesso: quello di Carema. Il protagonista è sempre lui, il Re Nebbiolo, che qui si mette al centro di una viticoltura eroica e prende il nome di Picutener e Pugnet. Il Carema Doc è la Denominazione più settentrionale della provincia di Torino, una “porta di accesso”diretto in Valle D’Aosta. Il sistema di allevamento che domina il paesaggio è la pergola , sulle pendici del Monte Maletto l’altitudine non è mai inferiore ai 350 metri e arriva tranquillamente ai 700 Il risultato è nobile, è quello che i migliori sommelier hanno definito “un vero Nebbiolo di montagna”: un vino che mantiene una sua freschezza, sapidità e ha dalla sua – come il Nebbiolo in generale – una longevità straordinaria. Fatelo invecchiare con fiducia oltre i 10 anni : non resterete delusi.

I tipici pergolati per il Nebbiolo di Carema
I tipici pergolati per il Nebbiolo di Carema

CAREMA Un piccolissimo borgo di confine, neanche 1.000 abitanti e una vicinanza alla Valle D’Aosta che fa percepire l’imponente montagna, a cui sono stati strappati terreni per la vite. Oggi il colpo d’occhio è fatto di terrazzamenti (circa 16 ettari con una disposizione ad anfiteatro) e il vecchio paese di origine medioevale . Le pergole sono un tratto caratteristico del paesaggio, sorrette dai pilùn o tupiun, delle colonne in pietra e mattoni imbiancate di calce. I pilùn sono parte intergrante del colpo d’occhio, ma hanno anche una funzione strettamente collegata all’uva: di giorno accumulano calore e di notte lo rilasciano gradualmente, così le viti ne traggono giovamento nel loro ciclo di crescita. Il paesaggio vitivinicolo qui è unico, la personalità, la classe e la longevità di questo vino, lo è altrettanto. Carema

IL SENTIERO DEI VIGNETI
A Carema la visita sarà breve ma intensa. Il sentiero dei vigneti è un perocrso consigliatissimo per immergersi completamente nell’atmosfera del luogo: 3,8 chilometri di lunghezza da percorrere – considerando le soste e le tappe – in un paio d’ore e mezza. Da non perdere: la Cappella di San Rocco, le numerose e caratteristiche fontane disseminate nel paese (come quella di via Basilia, fatta costruire nel 1571 dai conti Challant-Madruzzo in omaggio ai Duchi di Savoia), la visita alle pergole, alla Conca dei vigneti e alla Cantina Produttori Nebbiolo di Carema. Se dopo il sentiero riuscirete a resistere alla tentazione di sconfinare in Valle D’Aosta, sono consigliate le escursioni all’Alpe Maletto e al Castello di Castruzzone. Da ultimo, forse non tutti sanno che Carema è attraversato anche dalla Via Francigena, nel percorso da Pont Saint Martin ad Ivrea.

L'etichetta della Cantina Produttori del Nebbiolo di Carema
L’etichetta della Cantina Produttori del Nebbiolo di Carema

Dopo aver respirato l’atmosfera della vicina Valle e di un Piemonte insolito (ma non chiamatelo minore!), il must è un aperitivo a base di formaggio di alpeggio di buona stagionatura, seguito magari da una lauta cena a base di arrosto e selvaggina, che lasci emergere le suadenti note di viola e sottobosco di questo Picutener, figlio dello sforzo e della passione di coraggiosi vigneron “al confine”.

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