Basta vini palestrati!

È tempo di vini atletici, il body building  nel vino non va più di moda. E senza concorsi di bellezza

nerello-mascalese

Nell’anno dei preparativi per l’Expo 2015, dove il cibo, l’agricoltura e la nutrizione al centro della scena, viene naturale cercare di fare previsioni sulle prossime tendenze, anche in preparazione del Vinitaly che prende il via tra poche ore.

La prima considerazione che faccio mi viene dopo aver sfogliato l’album fotografico dell’iphone: ho più foto di food&wine che dei miei parenti!

1. È innegabile. Il vino è diventato un oggetto sociale, soprattutto grazie al successo dei social network basati su immagini come Instagram e Pinterest, che sono ovviamente collegati a Twitter.

2. I Social network hanno però innescato una sorta di liberazione e di nuova consapevolezza: il vino è piacere. Dopo anni di vino consigliato da “esperti”, questa tendenza si sta finalmente invertendo. Il vino si sta allontanando dai tecnicismi per tornare al regno dei sensi. Blog e sommelier hanno in parte sostituito le guide e le figure di “guru del vino” ed i consumatori stanno iniziando a cercare lo stile che preferiscono in autonomia, lasciando i punteggi stratosferici e i vini eccessivi e opulenti a un passato ormai sempre più inattuale. Il piacere è determinato da armonia ed equilibrio, e nel mercato del vino le aziende che riescono a interpretare correttamente questi elementi nelle loro denominazioni distintive di origine stanno vincendo. Il vino che voleva impressionare è spogliato dei suoi muscoli eccessivi per tornare alla forma proporzionata di bellezza. In altri termini, è come il body building non fosse più di moda, sostituito dall’atletica. Il vino come piacere vince perché permette alla mente di essere libera da interpretazioni fisse, dogmi scolastici e convenzioni.

vino pinterest

3. Non c’è vino senza la cultura del vino, altrimenti sarebbe solo alcol. Il vino è un prodotto straordinario, perché è espressione delle tradizioni culturali di una determinata popolazione in un determinato habitat. E ‘l’eredità di una memoria fatta di piccoli gesti. È ‘l’innovazione che non perde mai di vista le sue origini. Il fattore culturale in vino è un elemento decisivo, e prende la forma di ricchezza di conoscenze acquisite e competenze pratiche che si tramandano di generazione in generazione.

4. Un’altra tendenza del momento è senza dubbio il recupero e la riscoperta di vitigni autoctoni. Ogni territorio ha quasi dimenticato le coltivazioni in nome di uno stile moderno che tendeva a omogeneizzare gli stili dei vini, una volta nel bicchiere. L’attenzione degli appassionati di vino è concentrata su varietà autoctone, e sono meno affascinati da vitigni internazionali. Nerello Mascalese e Teroldego potrebbero essere i nuovi vini emergenti.

5. Avrete certamente sentito parlare di vino senza solfiti aggiunti. Mi pare siano l’ultima “moda”. Penso che in futuro la nuova tendenza vino sarà la sua autenticità, la sua tipicità in relazione alla sua origine, e il sistema di coltivazione biologica non sarò più un fine ma un mezzo per recuperare il prezioso autenticità del vino, per quanto possibile.

[author image=”http://geishagourmet.com/wp-content/uploads/2012/08/La-storia-nel-piatto-people-110-761×1024.jpg” ]Francesca Negri, in arte Geisha Gorumet, è una passionaria, di cibo, vini, tacchi15 e vestiti. Cronista enogastronomica, ha scritto libri di cucina e romanzi, collabora con numerose testate, è Donna del Vino e Cavaliere del Sovrano e Nobilissimo Ordine dell’Amarone e del Recioto. www.geishagourmet.com [/author]

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